giovedì 25 giugno 2009

FARMACI. I dati di Farmindustria.

(AGI) - L'Aquila, 25 giu. - La risposta agli enormi (ed eccessivi) costi della sanita' italiana passa per i farmaci: il loro uso corretto nelle patologie cardiovascolari, respiratorie e del sistema nervoso (le principali cause di morte in Italia) - garantisce una migliore qualita' di vita e permette un risparmio netto di costi per il SSN pari a 12,4 miliardi l'anno, di cui 6,4 miliardi per minori costi sanitari e 6 miliardi per minori costi indiretti. Proiettando tale risultato fino al 2040, si evidenzia come l'uso dei farmaci per tali patologie consente un risparmio per la spesa socio-sanitaria nel suo complesso pari allo 0,4% del Pil nel 2005, che sale fino all'1,3% nel 2040. Sono i dati forniti da Farmindustria nel corso dell'assemblea annuale, che quest'anno si svolge a L'Aquila. L'uso corretto dei farmaci e dei vaccini, ricorda Farmindustria, genera significativi risparmi rendendo non necessari interventi chirurgici; accorciando i tempi di ospedalizzazione o evitando il ricovero ospedaliero (un giorno in ospedale, circa 600 euro, costa piu' di tre anni di assistenza farmaceutica convenzionata, 188 euro per anno, e piu' dell'intero ciclo vaccinale fino ai 14 anni di eta' previsto dai Livelli essenziali di assistenza, Lea); rallentando la degenerazione o attenuando la sintomatologia di alcune malattie tipiche dell'invecchiamento o riducendo il rischio di malattie invalidanti (la degenerazione delle patologie cardiovascolari e' la causa piu' frequente di pensioni di invalidita', con il 31,2% dei casi). I vaccini in particolare fanno rima con prevenzione: un euro per una vaccinazione puo' equivalere a 24 euro per curare chi si ammala. In Italia la spesa pubblica per la prevenzione e' ancora inferiore a quella della media dei partner europei (meno dell'1% rispetto al 2,4% nell'Ue). Il settore dei vaccini in Italia riveste grande importanza anche dal punto di vista industriale: gli addetti in Ricerca e Produzione superano il 65% del totale (piu' del 10% in R&S) e, dal 2000 al 2008, le esportazioni di vaccini per uso umano sono cresciute complessivamente del 171% (+13,3% all'anno), rispetto al 40% dell'export totale dell'economia italiana, determinando nel 2008 un saldo positivo nei conti con l'estero.
(http://salute.agi.it)

Si parla di dati, di risparmio ma alla fine mi sa che poco cambia. Poi penso che comunque i medici non facilitano i risparmi perchè se abbiamo mal di gola e andiamo dal medico ci prescive 3 farmaci quando magari ne basterebbe uno..a me è capitato. I veri problemi della sanità sono ben altri. Ai tempi di mia nonna le farmacie non erano tante come oggi ma con i rimedi naturali riuscivano a curarsi lo stesso.. non voglio dire che i farmaci non servono, in certi casi aiutano ma cerchiamo di non esserne troppo dipendenti. Ogni tanto proviamo a chiedere ai vecchi (che sanno tante cose) come stare meglio senza farmaci, così risparmiamo noi. Ad esempio, quando avevo il raffreddore mia nonna mi ha consigliato di fare inalazioni con il caffè per liberare il naso, l ho fatto e ha funzionato. Ovviamente queste sono piccole cose che si possono fare quando si hanno piccoli disturbi, in altri casi (più gravi) è meglio rivolgersi al medico, possibilmente di fiducia. La sanità dovrebbe però pensare a controllare di più i medici e a garantire meglio le cure e i ricoveri alle persone che hanno bisogno.

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