domenica 23 ottobre 2011

Halloween..

Ogni anno a Ottobre sempre con questa festa che a quanto ho capito nasce in Irlanda, dove i fantasmi e i mostri sono molto popolari... :-) Bhè a me non piace Halloween ma ai dolcetti proprio non so dire no!!! :-P

domenica 9 ottobre 2011

Se Steve Jobs fosse nato in provincia di Napoli



fonte: http://antoniomenna.wordpress.com/2011/10/08/se-steve-fosse-in-provincia-di-napoli/
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Mettiamo che Steve Jobs sia nato in provincia di Napoli. Si chiama Stefano Lavori. Non va all’università, è uno smanettone. Ha un amico che si chiama Stefano Vozzini. Sono due appassionati di tecnologia, qualcuno li chiama ricchioni perchè stanno sempre insieme. I due hanno una idea. Un computer innovativo. Ma non hanno i soldi per comprare i pezzi e assemblarlo. Si mettono nel garage e pensano a come fare. Stefano Lavori dice: proviamo a venderli senza averli ancora prodotti. Con quegli ordini compriamo i pezzi. Mettono un annuncio, attaccano i volantini, cercano acquirenti. Nessuno si fa vivo. Bussano alle imprese: “volete sperimentare un nuovo computer?”. Qualcuno è interessato: “portamelo, ti pago a novanta giorni”. “Veramente non ce l’abbiamo ancora, avremmo bisogno di un vostro ordine scritto”. Gli fanno un ordine su carta non intestata. Non si può mai sapere. Con quell’ordine, i due vanno a comprare i pezzi, voglio darli come garanzia per avere credito. I negozianti li buttano fuori. “Senza soldi non si cantano messe”. Che fare? Vendiamoci il motorino. Con quei soldi riescono ad assemblare il primo computer, fanno una sola consegna, guadagnano qualcosa. Ne fanno un altro. La cosa sembra andare. Ma per decollare ci vuole un capitale maggiore. “Chiediamo un prestito”. Vanno in banca. “Mandatemi i vostri genitori, non facciamo credito a chi non ha niente”, gli dice il direttore della filiale. I due tornano nel garage. Come fare? Mentre ci pensano bussano alla porta. Sono i vigili urbani. “Ci hanno detto che qui state facendo un’attività commerciale. Possiamo vedere i documenti?”. “Che documenti? Stiamo solo sperimentando”. “Ci risulta che avete venduto dei computer”. I vigili sono stati chiamati da un negozio che sta di fronte. I ragazzi non hanno documenti, il garage non è a norma, non c’è impianto elettrico salvavita, non ci sono bagni, l’attività non ha partita Iva. Il verbale è salato. Ma se tirano fuori qualche soldo di mazzetta, si appara tutto. Gli danno il primo guadagno e apparano. Ma il giorno dopo arriva la Finanza. Devono apparare pure la Finanza. E poi l’ispettorato del Lavoro. E l’ufficio Igiene. Il gruzzolo iniziale è volato via. Se ne sono andati i primi guadagni. Intanto l’idea sta lì. I primi acquirenti chiamano entusiasti, il computer va alla grande. Bisogna farne altri, a qualunque costo. Ma dove prendere i soldi? Ci sono i fondi europei, gli incentivi all’autoimpresa. C’è un commercialista a Napoli che sa fare benissimo queste pratiche. “State a posto, avete una idea bellissima. Sicuro possiamo avere un finanziamento a fondo perduto almeno di 100mila euro”. I due ragazzi pensano che è fatta. “Ma i soldi vi arrivano a rendicontazione, dovete prima sostenere le spese. Attrezzate il laboratorio, partire con le attività, e poi avrete i rimborsi. E comunque solo per fare la domanda dobbiamo aprire la partita Iva, registrare lo statuto dal notaio, aprire le posizioni previdenziali, aprire una pratica dal fiscalista, i libri contabili da vidimare, un conto corrente bancario, che a voi non aprono, lo dovete intestare a un vostro genitore. Mettetelo in società con voi. Poi qualcosa per la pratica, il mio onorario. E poi ci vuole qualcosa di soldi per oliare il meccanismo alla regione. C’è un amico a cui dobbiamo fare un regalo sennò il finanziamento ve lo scordate”. “Ma noi questi soldi non ce li abbiamo”. “Nemmeno qualcosa per la pratica? E dove vi avviate?”. I due ragazzi decidono di chiedere aiuto ai genitori. Vendono l’altro motorino, una collezione di fumetti. Mettono insieme qualcosa. Fanno i documenti, hanno partita iva, posizione Inps, libri contabili, conto corrente bancario. Sono una società. Hanno costi fissi. Il commercialista da pagare. La sede sociale è nel garage, non è a norma, se arrivano di nuovo i vigili, o la finanza, o l’Inps, o l’ispettorato del lavoro, o l’ufficio tecnico del Comune, o i vigili sanitari, sono altri soldi. Evitano di mettere l’insegna fuori della porta per non dare nell’occhio. All’interno del garage lavorano duro: assemblano i computer con pezzi di fortuna, un po’ comprati usati un po’ a credito. Fanno dieci computer nuovi, riescono a venderli. La cosa sembra poter andare. Ma un giorno bussano al garage. E’ la camorra. Sappiamo che state guadagnando, dovete fare un regalo ai ragazzi che stanno in galera. “Come sarebbe?”. “Pagate, è meglio per voi”. Se pagano, finiscono i soldi e chiudono. Se non pagano, gli fanno saltare in aria il garage. Se vanno alla polizia e li denunciano, se ne devono solo andare perchè hanno finito di campare. Se non li denunciano e scoprono la cosa, vanno in galera pure loro. Pagano. Ma non hanno più i soldi per continuare le attività. Il finanziamento dalla Regione non arriva, i libri contabili costano, bisogna versare l’Iva, pagare le tasse su quello che hanno venduto, il commercialista preme, i pezzi sono finiti, assemblare computer in questo modo diventa impossibile, il padre di Stefano Lavori lo prende da parte e gli dice “guagliò, libera questo garage, ci fittiamo i posti auto, che è meglio”. I due ragazzi si guardano e decidono di chiudere il loro sogno nel cassetto. Diventano garagisti. La Apple in provincia di Napoli non sarebbe nata, perchè saremo pure affamati e folli, ma se nasci nel posto sbagliato rimani con la fame e la pazzia, e niente più.

purtroppo, secondo me è una triste realtà

lunedì 3 ottobre 2011

libertà di opinione, diritto.. esistono ancora?

Il caso boom, Vasco fa chiudere un sito (nonciclopedia) e su facebook fa parlare i suoi avvocati. Non sarebbe meglio che spiegasse lui di persona, come ha fatto anche per gli articoli di giornale che parlavano di lui? Ma non è questo che mi ha colpito. Sono tutti gli insulti che gli vengono scritti nei commenti.. offensivi al massimo. Lui attraverso gli avvocati sta dimostrando, o meglio chiarendo, che voleva solo si eliminasse la parte del sito a lui riferita. Questo quanto scrivono sul suo profilo di facebook gli avvocati. Non essendo stato eliminato nulla si è proceduto a denunciare il sito e gli amministratori. Vista la denuncia gli amministratori hanno deciso di andare in sciopero a tempo indeterminato (non si specifica che il sito è stato chiuso). Sperando di non ricevere una valanga di insulti pure io, vorrei dire la mia. Tengo a precisare che non sono di parte, e non appoggio nessuno dei due. Però penso che Vasco possa avere diritto a offendersi se qualcuno lo insulta pubblicamente su un sito, ma trovo che un sito come nonciclopedia, che prende di mira tutti e tende alla satira non stava insultando o facendo diffamazione, ma tutt'altro. Però credo che ognuno abbia diritto a sentirsi leso quando vengono scritte delle parole che possono essere ritenute offensive o troppo volgari per la propria persona. Penso che come sempre il dialogo avrebbe sicuramente aiutato, inceve di arrivare sempre al drastico modo di denunce e tribunali. Magari si sarebbe potuto affrontare le cose diversamente, senza creare il solito divario tra chi ha ragione e chi no. E la scelta di "chiudere" (o meglio scioperare e non renderlo visibile) un sito molto seguito può anche far pensare, datemi almeno un minimo dubbio, che si voglia far passare in torto la parte che ha denunciato, cercando così l'appoggio dei visitatori del sito. Dai commenti che ho letto, molti sono dalla parte di nonciclopedia, e pochi appoggiano Vasco. E' questo che non capisco. Vediamola in maniera diversa. Prendiamo la situazione senza pensare ai personaggi della storia ma alla storia in sè. Immaginiamo che su un sito si parli, in modo satirico, di una persona qualunque, e che questa persona si senta offesa e presa ingiro inutilmente. Avrebbe ragione a chiedere di cancellare le cose che parlano di lui? Sarebbe un diritto? E' un ragionamento. Lascio a voi le risposte.