martedì 24 febbraio 2009

sanremo 2009

Anche quest’anno si è svolto il festival di Sanremo tra critiche e approvazioni, come sempre. Questa edizione (59esima) è stata vinta come ormai sapete da Marco Carta. Ho letto molti commenti in merito, la gran parte dei sardi sono contenti molti altri invece dicono che la vittoria non era meritata perché non è bravo come cantante e che ha vinto grazie al televoto solo perché le ragazzine lo hanno votato. Io sinceramente non capisco se erano commenti per troppa gelosia o semplicemente perché non piace Marco Carta.
Io sono sarda e sono contenta che un sardo ha vinto Sanremo, però sono sincera non mi aspettavo che vinceva, e personalmente mi piaceva Povia. La canzone di Marco Carta è carina però troppo banale, quella di Povia invece ha un racconto, uno stralcio di verità che molti non vogliono vedere e capire. Non era assolutamente contro gli omosessuali (il testo dice “non è una guarigione ne una malattia”). Però se il pubblico ha scelto Marco Carta perché bisogna per forza dire che non lo meritava? O dire che il televoto va abolito? Ognuno ha i suoi gusti ma con questo non trovo giusto dare addosso a un vincitore che non piace. Marco Carta ha iniziato la sua carriera da cantante, è partito da Amici ed è stato premiato anche li, un cantante deve piacere al pubblico per poter lavorare e se ha vinto delle edizioni così importanti significa che in lui qualcosa che piace c’è. Io gli auguro buona fortuna per la sua carriera, non solo perché è un conterraneo ma anche perché è un ragazzo con tanta voglia di realizzarsi.

sabato 21 febbraio 2009

i tempi di oggi.



ROMA (21 febbraio) - Il ministro Maroni cita i City angels di Milano per descrivere le sue ronde, il punto più controverso del decreto-legge anti-stupro appena licenziato dal Consiglio dei ministri. Spiega che i volontari, utilizzati dai sindaci e registrati dai prefetti, saranno prevalentemente ex poliziotti, carabinieri e appartenenti delle forze armate («che sanno quello che fanno»), muniti di telefonini e radio rice-trasmittenti per segnalare situazioni di pericolo e di disagio. Sarà necessario un decreto ministeriale per renderli operativi. In serata, pur se in modo ufficioso, il Viminale ha chiarito che il via libera alle ronde non sarà immediato, ma avverrà dopo la conversione in legge del provvedimento e l'emanazione di un successivo decreto ministeriale. Le stesse fonti hanno sottolineato come la norma sia stata modificata proprio su richiesta del Quirinale. Il ministro assicura che le ronde non avranno alcun ruolo di supplenza nei confronti delle forze dell’ordine, ma tutti i sindacati di polizia hanno immediatamente bersagliato di critiche la norma istitutiva («Le ronde sono inutili e pericolose, aggraveranno il nostro lavoro»). Anche l’Associazione nazionale magistrati e quella degli avvocati penalisti sono molto critiche («È fuori dalla Costituzione»)nei confronti di tutto il provvedimento.


Questi ultimi anni stiamo andando sempre peggio. Stupri, mancanza del lavoro, prezzi sempre più alti, stipendi che non bastano più, e chi più ne ha più ne metta. Leggi che ci sostengono non ce ne sono.. provvedimenti giusti e legali nemmeno.. allora rimaniamo noi. Le ronde secondo me sono una buona idea. Visto che soldi per polizia e carabienieri "sembrano" mancare....perchè chi si sente di dare una mano d'aiuto deve essere ostacolato? Sinceramente l'italia e i suoi governi non li ho mai capiti. Non ho grandi competenze in merito, giudico da cittadina come tante altre persone che vivono in questo paese. Mi sembra che ogni buona iniziativa sia sempre bloccata o per ragioni burocratiche o per ragioni "incomprensibili". Però spero sempre che nessuno si arrenda mai, che ci siano sempre persone che facciano sentire la propria voce. Non lasciamoci mai dare il silenzio. Osiamo sempre perchè se lasciamo andare le cose che non vanno bene senza fare nulla sarà sempre peggio. Vado un attimo fuori dal discorso per dire che, le parole di benigni a sanremo avevo un grande significato, che forse non tutti hanno compreso. Non erano semplici battute per ridere, l'umorismo c'era ovviamente, ma era una grande riflessione sull'operato del nostro governo. Ecco persone come lui che vengono sempre criticate, perchè dicono che facciano uso dello spettacolo per parlare di politica, io mi auguro che non manchino mai. almeno lui ha il coraggio di affrontare le critiche. E visto che spesso le notizie dei giornali e dei tg non sono sempre reali, soprattuto se parlano di politica, almeno benigni ha sfruttato l'occasione di sanremo per dire la verità. Bravo Benigni.

domenica 8 febbraio 2009

UN REGALO SPECIALE.


San Valentino: i fioristi contro l'Unicef
(ANSA) - TORINO, 5 FEB - Fiori a San Valentino? Si', grazie. L'associazione dei fioristi torinesi aderente all'Ascom si ribella alla campagna promossa dall'Unicef. L'agenzia Onu in occasione della Festa degli Innamorati si affida allo slogan 'Rose rosse? No grazie. A San Valentino quest'anno regala qualcosa di speciale alla persona amata'. Fra i regali suggeriti ci sono coperte di lana e alimenti terapeutici per bambini dei paesi in via di sviluppo.
© Ansa


Io trovo che lo slogan dell’Unicef non sia sbagliato. Ogni hanno il giorno di San Valentino, come del resto tutte le feste, è all’insegna del consumismo. Tra cioccolatini, pupazzetti e altro, andiamo a spendere per dei regali che il giorno dopo chi lo riceve lo ha già riposto in un angolo per poi dimenticarsene. San Valentino si festeggia per ricordare l’amore, ma anche chi si vuole bene. Ecco, allora perché non voler bene il mondo e pensare anche a chi non conosciamo e ha bisogno di un aiuto? Non dico che un fiore non sia un bel regalo, ma dopo una settimana circa si secca e finisce nel cestino. Un aiuto al prossimo invece non muore, chi lo riceve se lo ricorderà per sempre. L’italia è sempre pronta a donare al prossimo, si vede nelle donazioni a Telethon, trenta ore per la vita, ecc.. È una cosa che mi piace di più del mio paese. L’italia è amata anche per la nostra generosità. Naturalmente la prima regola da seguire è fare attenzione, ci sono tante associazioni che si offrono di gestire le donazioni, ma non tutte hanno il senso dell’umanitario, ci sono quelle persone che non si fanno scrupoli a usare i problemi degli altri per specularci sopra e intascarsi i soldi, con quale coraggio non lo so. Queste persone non capiscono quanto è disgustoso sfruttare i gravi problemi delle persone che sono in attesa di una mano per rialzarsi, in attesa di avere quella possibilità che a tutti dovrebbe essere concessa cioè poter vivere con dignità.
L’Unicef di sicuro ha dimostrato la sua competenza e professionalità nell’aiutare i bisognosi. Si è conquistata la fiducia, come altre associazioni molto importanti che ogni giorno si impegnano nel promuovere iniziative e fare in modo che le donazioni arrivano ai veri destinatari.
Continuiamo a sostenere queste iniziative. Continuiamo ad aiutarci a vicenda perché per cambiare le cose serve la forza di ognuno di noi, uniti insieme.
Con le donazioni regaliamo anche un sorriso e in questi tempi non c’è niente di meglio che riuscire a sorridere.

sabato 7 febbraio 2009

I COLORI FANNO STARE MEGLIO.


La rivista "Science" ha pubblicato uno studio, svolto da ricercatori dell'University of British Columbia, in Canada, che conferma come gli stimoli visivi e cromatici siano in grado di condizionare le nostre prestazioni cognitive. Se cercate concentrazione, arredate il vostro ufficio di rosso. Se volete aggiungere alla vostra vita un pizzico di fantasia, puntate allora sul blu. Si è sempre detto che il nostro cervello è sensibile ai colori che abbiamo intorno e che reagisce diversamente a seconda dell'ambiente in cui ci troviamo.
Juliet Zhu, autrice principale della ricerca, spiega che già altri studi avevano evidenziato un collegamento fra i colori dell’ambiente e migliori performance cognitive, ma fino ad oggi non si era riusciti a capire se a dare una marcia in più alla nostra mente fosse il blu o il rosso.
Gli studiosi canadesi hanno analizzato il rapporto tra cervello e colori su 600 volontari tra il 2007 e il 2008, con una serie di test cognitivi focalizzati o sulla creatività o sull’attenzione.
Le variazioni nei risultati dei test dipendono da stimoli inconsci che i colori rosso e blu trasmettono al cervello, il fatto che siamo abituati ad associare il rosso al semaforo che indica lo stop e la correzione degli errori con la matita rossa ci spinge ad essere più cauti, quindi ci porta a svolgere compiti che richiedono attenzione e precisione.
Il blu invece è il colore del mare e del cielo che ci sprona alla creatività, alla poesia e alla fantasia.




Che dire, io adoro tutti i colori, non solo il rosso e il blu. E penso che sia molto bello poter essere circondati da un ambiente colorato, soprattutto quando siamo giù di morale. Pensiamo agli ospedali. Sempre bianchi o grigi, è tristissimo starci perché si sta male ma credo che un pizzico di colore non guasterebbe. Non dico che sia una grande cosa però una stanza di un ospedale con un pizzico di colore anche negli arredamenti da un altro effetto. Ahimè, la sanità oggi ci preoccupa per ben altro che i colori degli arredamenti o dei muri. Allora almeno nella nostra casa, il nostro piccolo nido, cerchiamo di farci avvolgere dai colori che ci piacciono di più, così che un sorriso ci venga spontaneo e ci faccia trascorrere meglio la giornata.

venerdì 6 febbraio 2009

LASCIAMO CHE I BAMBINI VIVANO DA BAMBINI.


E' un errore definire 'genio' un bambino
(ANSA) - ROMA, 5 FEB - 'Parlare di geni quando ci si riferisce a bambini e' prematuro e dannoso per il bambino stesso', sostiene la psicologa Anna Maria Roncoroni.La dottoressa spiega che con quella definizione 'il bambino si crea aspettative eccessive e pretende sempre di piu' da se stesso, rendendo a volte difficile accettare la frustrazione, l'errore e le difficolta' che la vita pone davanti a ognuno di noi'. E conclude: 'Il termine piu' corretto per definire i bambini con doti particolari e' 'plusdotati'.
© Ansa

Oggi si cerca sempre di trovare il particolare, qualcosa che affascini, che lasci senza parole.. I bambini sono quelli che spesso sono sotto pressione perché i genitori e maestri vorrebbero dei bambini “geni” capaci di comprendere tutto e fare cose strabilianti. A me piace pensare a dei bambini che giocano spensierati, in un parcogiochi dove regna il sorriso e il divertimento. Non stiamo dietro ai termini da dare a un bambino che ha doti particolari..lasciamoli vivere, giocare, sognare. Non c’è cosa più bella che essere bambini, quando cresciamo perdiamo quella visione della realtà senza problemi dove tutto è un gioco. Ricordo una storia di un bambino, voleva solo essere un bambino come tanti altri ma il padre voleva un “piccolo genio”, magari per poter dire con fierezza “quanto è bravo mio figlio, non trovate?è un genio” , e lo faceva studiare così tanto che quando a scuola non sapeva una domanda del maestro scoppiava a piangere. Il padre con il tempo ha preteso che arrivasse all’università secondo un programma di studi non scelto da lui, è qui che quel bambino ormai cresciuto se n è andato di casa, lasciando gli studi e trovando finalmente il coraggio di ribellarsi. Ora vive la sua vita, ma l’infanzia non potrà riaverla. I nostri figli non devono essere quello che noi vogliamo ma quello che loro vogliono essere. Lasciamoli vivere la loro vita. Se hanno delle doti le coltiveranno da soli, a loro piacimento, ogni cosa ha il suo tempo.


ciao a tutti! oggi ho creato il mio primissimo blog.. spero non sia un disastro..con il tempo cercherò di migliorarmi. non riuscivo a decidermi su cosa scrivere. allora ho pensato di iniziare con un articolo che ho trovato in internet. parla del mio cantante preferito. lo ascolto da bambina, avevo dodici anni quando ho sentito la sua prima canzone. seguo le sue interviste e i suoi concerti. mi piace sempre di più, trovo che sia una persona semplice e sincera. so che non può piacere a tutti ma spero che nessuno me ne voglia se oggi pubblico questa notizia.
Lorenzo Cherubini, cantante, poeta, ognuno lo descrive a suo modo, per me le sue canzoni sono inni alla vita, quella piena di emozioni, sentimenti e sorrisi che molti giovani (per fortuna non tutti) purtroppo in questo secolo hanno perso.


Jovanotti: debutto col botto sui palchi USA
Alla sua prima nella Grande Mela Lorenzo fa già sold out, costringendo i promoter al bis

La ribalta newyorchese, per ogni artista, è la prova finale, il traguardo di una carriera. Uno speciale esame di maturità: farcela lì significa farcela ovunque. Da Vinicio Capossela a Carmen Consoli, passando per gli Afterhours, sono tanti gli artisti italiani che negli ultimi anni si sono confrontati con il pubblico della Grande Mela, uscendone vincitori. Logico, quindi, che la tappa fosse obbligata anche per Lorenzo, che oltreoceano è conosciuto come l'"Italy’s premier singer and songwriter". A guardare i dati del botteghino, però, si potrebbe dire che Jovanotti - l'esame di maturità - l'abbia già passato: delle due date in programma, in programma i prossimi 18 e 19 febbraio rispettivamente all'Highline Ballroom e al Poisson Rouge di Manhattan, la prima è già andata sold-out. E chissà che anche la seconda - aggiunta dopo il tutto esaurito alla prima - non faccia segnare un altro record, costringendo gli organizzatori ad arricchire ulteriormente il calendario americano di Lorenzo...