mercoledì 9 dicembre 2009

attenzione!!

Ho letto questa notizia, che vi anticipo qui ma vi consiglio di leggere tutto larticolo (http://www.unita.it/news/italia/92201/vuoi_donare_soldi_al_pdl_alle_poste_lo_fai_gratis). Non c'è molto da commentare anche perchè ormai si sa come vanno certe cose legate al pdl.
Alle poste c'è un conto corrente che corrisponde al pdl ma con un'altro nominativo ossia "
Istituti ed Enti con finalità di assistenza e beneficenza". Già da questo potete capire tante cose.. ma l'immagine mostra che inviare dei soldi con un bollettino postale costa 1,10 euro. La commissione o tassa viene richiesta - legittimamente - allo sportello. Strano però che il pdl non ha questa tassa...chissà come mai...


domenica 6 dicembre 2009

Che aria si respira?

ANSA - ‎05/dic/2009‎
MILANO - L'aria di casa può essere anche 40 volte più inquinata di quella esterna, al punto da essere particolarmente dannosa per i pazienti con bronco-pneumopatia cronica ostruttiva (Bpco). A spiegarlo sono i pneumologi ospedalieri italiani dell'Aipo

Leggo che l'aria in casa è peggio che fuori. Per fortuna abito in un luogo dove montagne e mare non mancano e posso ancora avere la possibilità di poter respirare a pieni polmoni quel poco di ossigeno che rimane sulla terra. Cerchiamo, almeno chi può con gli impegni, ogni tanto di farci un week-end in qualche luogo, meglio se montagna, lontano da gas di scarico e fabbriche che producono solo gas tossici. Mi riferisco a chi abita in città. Ogni volta che ci vado sento subito la diversità dell'aria che si respira, soprattutto in mezzo al traffico. Io vivo in periferia verso la campagna e spesso non mi piaceva perchè pensavo che in città ci fossero più comodità ma invece ora mi rendo conto che è una fortuna..

mercoledì 18 novembre 2009

Se gli animali potessero parlare...



Ho intitolato questo post "se gli animali potessero parlare"
proprio perchè non trovo giusto che si debba discuttere su una cosa del genere verso i cani. Ma si rendono conto di cosa vuol dire togliere un pezzo del corpo al cane? Per bellezza poi..mi pare proprio una scusa penosa. Si discutte tanto dell'intelligenza dei cani ma ci si dimentica spesso della loro estrema sensibilità e sofferenza, perchè spesso ad alcuni fa comodo non pensarci.. Io penso che i cani stanno bene così come sono e dato che già molti di loro vengono maltrattati e abbandonati non poniamo altre sofferenze inutili a questi poveri animali. Cambiamo ruolo: se invece noi uomini ci ritroviamo nella condizione di non poter parlare e impossibilitati a prendere decisioni, ritrovandoci sotto le decisioni di altre persone, e queste persone ritengono che si debba amputare una parte del nostro corpo come ci sentiremo? Forse sono molto dura e cinica ma spero aiuti a riflettere.

Articolo: Per migliorare la razza sarebbero da tagliare al padrone...». È uno dei messaggi che compare nelle centinaia di forum animalisti che, ieri sera, aspettavano l’esito della discussione alla Camera sull’emendamento Stefani e Contento alla legge di ratifica sulla Convenzione di Strasburgo, che reintroduce l’amputazione della coda e delle orecchie in alcune razze di cani. «Un clamoroso autogol, dopo i passi avanti con le ordinanze della Martini sugli animali». La prima a scagliarsi contro le mutilazioni è l’Enpa, con il suo direttore scientifico e veterinario Ilaria Ferri: «È una pratica richiesta da cacciatori e commercianti. Secondo i cacciatori, i cani di alcune razze che nascono con la coda lunga possono farsi male nei boschi. Quindi vuol dire che la caccia è una pratica pericolosa anche per i cani. E allora perché praticarla? Poi ci sono le esigenze dei commercianti».
In questo caso, però, la smentita arriva dal presidente dell’ordine dei veterinari di Torino, Cesare Pierbattisti. «Ormai in tutti gli standard delle mostre canine non vengono ammessi esemplari con la coda o le orecchie tagliate. In Inghilterra, che è uno dei Paesi più garantisti, la coda può essere tagliata solo nei primi otto giorni di vita del cucciolo». È stata l’Europa, comunque, a dire no alle amputazioni - spesso molto dolorose - delle estremità dei cani, e alle direttive europee si è subito allineata la Federazione cinofila internazionale. «Non si capisce perché reintrodurre questa pratica - aggiunge Pierbattisti - perché così gli animali non potranno più partecipare alle mostre canine».
E accanto all’aspetto utilitaristico c’è quello più autentico. Per i cani - spiegano i veterinari - coda e orecchie sono come per noi le parole e i gesti. Le orecchie dritte indicano uno stato di allerta e quindi una posizione di difesa o di attacco. «È come se a un uomo tagliassero le mani. L’animale con le orecchie mozzate sarà sempre in difficoltà con i propri simili e non verrà mai accettato tranquillamente: i suoi simili ne avranno sempre paura». Lo spiega Roberto Marchesini, zooantropologo, si occupa da anni di comportamento animale e della relazione animale-uomo. Conosciuto dalle associazioni animaliste, si batte da anni per una buona «convivenza» tra cittadini proprietari di animali e non. Nella sua famiglia vive «Maya», una rottweiler che, naturalmente, conserva tutta intera la sua coda. Ma sono proprio le orecchie il nocciolo del problema. «Il loro taglio - sottolinea - stravolge la mimica del cane: avrà sempre un aspetto aggressivo e, non appena lo vedono gli altri cani, è inevitabile che comincino ad abbaiare e a innervosirsi».
La comunicazione del cane - conclude Marchesini - è sempre «una comunicazione di calma»: «E’ un animale che cerca sempre la relazione. Soffre quindi il rifiuto dei simili e, poi, c’è la questione della sofferenza fisica: il taglio delle orecchie è doloroso e per la coda c’è, come per gli esseri umani, la sensazione dell’arto fantasma. Sono sbigottito dal livello di ignoranza che c’è in tema di animali». (www.lastampa.it)

giovedì 12 novembre 2009

Documenti digitalizzati.

Leggo in rete che Brunetta vuole digitalizzarei documenti cartacei, la pagella, le ricette e così via per risparmiare soldi. Io mi chiedo come faranno gli anziani, che già sono in difficoltà di capire i documenti normali, a comprendere ed utilizzare quelli digitalizzati. Va bene sul risparmio del prezzo ma anche se i computers sono presenti già da tanto negli uffici non mi sembra che le procedure si siano sveltite, anzi molti impiegati usufruiscono del computer dell'ufficio per stare in internet, su facebook e altro, invece di fare il loro lavoro.. Non mi entusiasma questa decisione. Più che altro mi lascia pensierosa.

Un articolo che fa riflettere.

Ho letto questo articolo e concordo con Claudio Fava. Penso anche io che alcune volte bisogna cercare di rompere il silenzio anche con le azioni (non violente) e non solo con le parole, per fare in modo che non vengano messi in atto i soprusi e le ingiustizie. Comunque amiro Saviano e ciò che fa.

"Caro Saviano, scusa se insisto. Questa è la nuova Resistenza"

di Claudio Fava (http://www.unita.it/news/italia/90920/caro_saviano_scusa_se_insisto_questa_la_nuova_resistenza)

Caro Saviano,
due giorni fa a Napoli ho chiesto pubblicamente la tua disponibilità a candidarti per la presidenza della Regione Campania. Non è stato uno sgarbo né una forzatura ma una necessità civile. Perché a Napoli, fra qualche mese, ci giochiamo non solo il destino della tua regione ma un’idea di nazione. Chiamata stavolta a decidere di sé stessa: se pensa cioè di potersi riscattare dal giogo delle mafie e dei sospetti, dai furti di verità e di memoria, dall’impunità che s’è fatta sistema. O, altrimenti, se questo paese si è ormai arreso alla forza degli eventi, al corso inevitabile delle peggiori cose.

Il candidato che la destra quasi certamente presenterà si chiama Nicola Cosentino, sottosegretario del governo Berlusconi, uomo forte del PDL in Campania e «uomo a disposizione dei Casalesi», secondo le dichiarazioni di quattro collaboratori di giustizia, acquisite dalla Procura di Napoli. Falso, dice Cosentino. Vero, dicono i suoi accusatori. Possibile, dicono i giudici che l’hanno iscritto nel registro degli indagati. Chiunque al posto suo avrebbe fatto un passo indietro fino a che non fosse spazzata via l’ombra di un sospetto così lacerante. Chiunque: non Cosentino. Che continua a fare il sottosegretario e oggi si candida a governare la sua regione. Io c’ho i voti, fa sapere: e noi gli crediamo. Peccato che i voti da soli non bastino per restituire limpidezza alle storie degli uomini.

Che si fa, dunque, se Cosentino e il suo partito sceglieranno di sfidare il senso della decenza? Gli si contrappone un notabile di segno politico contrario? Si va in cerca d’un candidato comunque, purché abbia il cartellino penale pulito? Si derubrica questa elezione come un fatto locale, una cosa di periferia? E pazienza se poi colui che rischia di vincere andrà a governare in nome dei voti suoi e di quei sospetti... Io dico di no. E per questo, caro Saviano, se Cosentino dovesse candidarsi, ti chiedo di fare la tua parte accettando di candidarti anche tu.

Conosco già la tua obiezione che è stata anche la mia per molti anni: che c’entro io con la politica? Quando ammazzarono mio padre, pensai la stessa cosa: la mia vita è qui, mi dissi, continuare il mestiere suo e mio, scrivere, dire, capire. Perché la scrittura, una scrittura disposta a mettere in fila nomi e fatti, è un impegno civile capace da solo di riempire una vita. Vero. Poi però arrivano momenti della vita in cui capisci che ti tocca far altro. E fare altro, fare di più, a volte vuol dire la fatica della politica, affondare le mani e la vita in questa palude per provare a portarci dentro un po’ d’alito tuo, un po’ della tua storia, un po’ della tua sregolatezza, un po’ dei tuoi sogni. Non inventiamo nulla, caro Saviano.

Ci fu una generazione di ragazzi, nel ’43, costretti dalla notte all’alba a improvvisarsi piccoli maestri delle loro vite. Lasciarono le case, le donne, gli studi e per un tempo non breve si presero sulle spalle il mestiere della guerra. Se siamo usciti dalla notte di quella barbarie, lo dobbiamo anche a loro.

Anche questo è un tempo in cui occorre trovare il coraggio e la spudoratezza di fare altro. Di inventarsi altre vite. E di misurarsi con mestieri malati, com’è quello della politica. So che adesso qualcuno s’imbizzarrirà: che c’entra la resistenza con la lotta alle mafie? Che centrano i nazisti? Che c’entra Casal di Principe? Io invece credo che tu capisca. In gioco è il diritto di chiamarci ancora nazione. Quel diritto oggi passa da Napoli, dalle cose che diremo, dalle scelte che faremo. O dai silenzi in cui precipiteremo.
08 novembre 2009

martedì 10 novembre 2009

Qualcosa di buono in tv.


Ho letto in rete che "un medico in famiglia" è stato visto più del "grande fratello". Il bello di questa notizia non sono gli ascolti ma la scelta del programma. Spesso troviamo in tv programmi o troppo noiosi o troppo stupidi, come il grande fratello, perchè a parer mio non hanno alcun senso. Io devo dire in sincerità che ho guradato un medico in famiglia, perchè trovo sia un telefilm molto simpatico e che rispecchia la vita di tutti i giorni di quasi tutte le famiglie italiane. Di sicuro la morale che si può tirare fuori dal telefilm non la puoi tirare fuori dal grande fratello..dove sono sempre a parolacce e sanno tirare fuori solo la grande stupidità che hanno. Mi irrita anche vedere il tg5 che ne parla. Ci sarebbero notizie molto più importanti da divulgare. Per fortuna abbiamo ancora il telecomando che ci permette di decidere cosa guardare e alcune volte anche di spegnere la tv e uscire di casa, perchè quello che vediamo fuori casa di certo è molto meglio che stare ore e ore davanti alla tv a sentire stupidate.

lunedì 9 novembre 2009

Ventanni dalla caduta del muro di Berlino.



(www.ansa.it)BERLINO - La cancelliera tedesca Angela Merkel, l'ex presidente dell'Unione sovietica Mikhail Gorbaciov e l'ex presidente della Polonia, Lech Walesa, hanno attraversato lo storico ponte di Boesebruecke, sulla Bornholmer Strasse di Berlino. Il 9 novembre del 1989, alle 21:20, il ponte venne attraversato dai primi cittadini dell'ex repubblica federale tedesca (Rdt), segnando così la prima 'breccia' nel Muro.
La Germania celebra oggi uno degli anniversari più importanti della sua storia, quello dei 20 anni della caduta del Muro di Berlino, che segnò la fine della Guerra Fredda e meno di 12 mesi dopo portò alla riunificazione del Paese. Sul ponte Boesebruecke della Bornholmer Strasse alle 21:20 del 9 novembre 1989, i primi cittadini dell'ex repubblica federale tedesca (Rdt) hanno varcato il Muro senza i visti, seguiti da centinaia di migliaia di persone nel giro di poche ore. Il momento più importante della giornata è previsto per questa sera, quando la caduta del Muro sarà ricreata simbolicamente attraverso un gigantesco effetto domino formato da blocchi di polistirolo.
"La caduta del Muro di Berlino di cui ricorre in questi giorni l'anniversario, nel 1989 segnò uno spartiacque nella storia europea e mondiale del XX secolo come già un'altra tappa aveva segnato, il 9 maggio 1945 la caduta di Berlino", ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel corso di una cerimonia al Quirinale.
''Si apri' allora in Germani dell'Est, ma il cambiamento era gia' cominciato in Polonia - aggiunge Napolitano - la strada per l'affermazione di diritti di liberta' che erano gia' stati sanciti nelle Carte costituzionali approvate subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, in particolare a Roma e a Bonn, nei paesi in cui erano stati sconfitti il nazismo e il fascismo. Diritti di liberta' a cominciare dalla liberta' di espressione, sanciti nella nostra Carta all'articolo 21 e principi democratici da tener sempre cari, da preservare e far vivere in Italia e ovunque''.


E' giusto e doveroso ricordare un evento così bello e importante. Condivido con il Presidente della Repubblica Napolitano, l'unico politico che fa discorsi buoni e intelligenti. Hanno avuto la forza di riprendersi quella libertà che era stata sottratta loro senza diritto.

sabato 7 novembre 2009

Aumento della richiesta di rateizzazioni.

(ANSA) - ROMA, 7 NOV - La crisi pesa sui contribuenti alle prese con cartelle esattoriali: la richiesta di rateizzazione e' raddoppiata negli ultimi 10 mesi. Equitalia, la societa' che cura per il fisco la riscossione coattiva,da gennaio ad ottobre ha visto lievitare del 110% la concessione di rateizzazioni, per un 'aiuto' al sistema produttivo e alle famiglie che ammonta a circa 9 miliardi di euro. Le entrate relative alle iscrizioni a ruolo sono aumentate di circa il 7% rispetto allo stesso periodo del 2008.

Ovviamente si può capire come mai si chiede di poter pagare a rate...purtroppo al governo nessuno se lo chiede e nessuno si preoccupa.. ci sono inoltre anche quelle persone che non si possono permettere neanche le rate perchè non hanno neanche un euro per il pane. Ho visto un video straziante (per me) dove una signora con una pensione di cinquecento euro, doveva pagare un affitto di 300 e dopo aver pagato le bollette non aveva i soldi per mangiare, allora andava a raccogliere il cibo nei mercati, cioè gli scarti della merce non venduta. La merce non venduta però era quasi tutta marcia o ammuffita. Dove andremmo a finire di questo passo?

sabato 10 ottobre 2009

Lacrime di rabbia.

Per prima cosa, mi unisco a tutte le persone che pregano e si sentono vicine ai famigliari dei morti per il nubifragio in Sicilia.

Ho intitolato lacrime di rabbia perchè così le ho sentite quelle che mi sono scivolate sul viso oggi. Seguendo i funerali ho sentito le parole dette dall'arcivescovo, parole giuste e forti che mi hanno fatto sfogare con le lacrime tutto il dolore che avevo dentro.

Le riporto perchè credo si debba riflettere davvero tanto su quello che è accaduto e che accade spesso in Sicilia, una terra bellissima ma afflita da tanti problemi a livello sociale.

"Il vostro silenzio, miei cari fratelli defunti è il grido più eloquente di ciò che tutti noi dobbiamo sperare, chiedere e gridare ai responsabili della cosa pubblica: restituiteci la serenità, dateci la garanzia di un piano di sicurezza, fatto di opere concrete e non di carte e di parole vuote e di circostanza. Perchè simili tragedie non abbiano più ad accadere". E' questo l'appello - interrotto dagli applausi - che l'arcivescovo di Messina, Calogero La Piana, lancia nella sua omelia ai funerali solenni delle vittime dell'alluvione. "Troppe parole - aggiunge - sono state dette. La parola più bella che abbiamo ascoltato è quella pronunciata attraverso gesti concreti ed eroici, parola gridata silenziosamente da numerose forze umane, dal loro faticoso e massacrante lavoro, dalla loro grande generosità e dal loro coraggio". "In questi giorni - sottolinea l'arcivescovo - sono stati ricordati i ripetuti appelli caduti nel vuoto, si è alzato con forza l'allarme di tanta gente. Ma a parlare oggi è soprattutto il silenzio di questi troppi fratelli e sorelle che hanno perso la vita nel tragico nubifragio. Basterà tutto questo? Cosa altro dobbiamo sentire ancora? Cosa altro dobbiamo ancora aspettarci perché avvenga una conversione, un cambiamento di rotta?". (fonte:unionesarda.ilsole24ore.com)

martedì 29 settembre 2009

ANDI. Visita dentistica gratuita nel mese di ottobre.


(ANSA) - ROMA, 28 SET - Al via ad ottobre il mese della
prevenzione: visite gratis dal dentista per tutte le famiglie.
L'iniziativa e' dell'Andi. 'E' sempre utile sottolineare - ha ricordato
il segretario culturale Nicola Esposito - che una buona prevenzione
incide, oltre che naturalmente sulla salute e sul benessere
non solo della bocca ma di tutto il corpo umano, anche
sul portafoglio perche' evita successivi interventi piu' invasivi e
quindi piu' costosi'. (fonte:ansa.it)


Buona iniziativa però si dovrebbe dare anche la
possibilità di avere più dentisti fidati e bravi e
meno costosi.
Per esperienza personale andando da un dentista della mutua mi
ha rovinato poi un dentista privato molto
bravo (ma purtroppo dispendioso)
mi ha aiutato e rimesso a posto i denti.
Ora però non ho la
possibilità di andarci per problemi finanziari e approffiterò di certo
in questo mese di una visita gratuita, ma
le visite successive si pagano.
Perciò il problema rimane. E' vergognoso che per curarti bene
devi spendere tanti soldi.

giovedì 24 settembre 2009

vaccino aids


fonte:www.lastampa.it

Tra ottimismo e appelli alla cautela:
le reazioni della comunità scientifica
ROMA
Stupore, attesa, speranza ma anche consapevolezza che il cammino è lungo e la strada da fare ancora tanta, come ha prontamente sottolineato l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). La notizia arrivata da Bangkok di un «possibile» vaccino contro l’Aids, che potrebbe ridurre il rischio di infezione del 31,2 per cento, non ha certo lasciato indifferente il mondo della ricerca, che si divide in egual misura tra ottimismo e cautela, sottolineando però che questa scoperta potrebbe aprire le porte a nuovi scenari impensabili solo fino a qualche anno fa.

I dati presentati sul vaccino anti-Aids messo a punto da un panel di esperti statunitensi e tailandesi, commenta il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) Enrico Garaci, «sono importanti e promettenti, anche perchè consentono di abbattere lo scetticismo che si era creato e che aveva scoraggiato i finanziatori». Secondo Garaci dunque questa sperimentazione rappresenta «un risultato molto importante, anche perchè è la prima volta che si dimostra che un vaccino anti-Aids può funzionare a livello preventivo». A sottolineare invece la prospettiva globalè di questo tipo di sperimentazione ci pensa Marco De Ponte, segretario generale di ActionAid, secondo il quale «l’infezione si propaga con una crescita che i sistemi sanitari non riescono ad assorbire».

Per questo, spiega, «i Governi devono assicurare una risposta sostenibile e a lungo termine alla malattia e la notizia che arriva dalla Thailandia ci spinge ancora di più a chiedere al nostro Governo di mantenere le promesse fatte in occasione del vertice del G8 di luglio». La notizia dell’arrivo di un possibile vaccino contro anti-Aids è «una buona notizia» anche per la lega italiana per la lotta all’Aids (Lila), che però sottolinea la necessità di investire di più anche sul versante della prevenzione«. Più »cauto« invece Francoise Barre-Sinoussi, premio Nobel 2008 e co-scopritrice del virus, che evidenzia »come lo studio mostri una certa efficacia« ma invita a moderare gli entusiasmì», anche perchè lo studio dovrà spiegare «quale risposta immunitaria è associata alla protezione di questo 31 per cento». Molto scettico, infine, si dichiara l’immunologo Fernando Aiuti: «innanzitutto perchè la sperimentazione è stata fatta utilizzando un vaccino, l’Aidsvax americano, che non ha funzionato e a cui è stato poi aggiunto un secondo vaccino della Sanofi-Pasteur», e in secondo luogo - conclude - perchè la percentuale di successo è troppo bassa per parlare di buon risultato del vaccino.

Mi auguro tanto che questa ricerca sia una buona speranza.

sabato 19 settembre 2009

un pensiero ai ragazzi di kabul.


Mi unisco al dolore delle famiglie di quei ragazzi morti a kabul. Ciao ragazzi. Forse ora potrete veramente conoscere la pace.

giovedì 25 giugno 2009

FARMACI. I dati di Farmindustria.

(AGI) - L'Aquila, 25 giu. - La risposta agli enormi (ed eccessivi) costi della sanita' italiana passa per i farmaci: il loro uso corretto nelle patologie cardiovascolari, respiratorie e del sistema nervoso (le principali cause di morte in Italia) - garantisce una migliore qualita' di vita e permette un risparmio netto di costi per il SSN pari a 12,4 miliardi l'anno, di cui 6,4 miliardi per minori costi sanitari e 6 miliardi per minori costi indiretti. Proiettando tale risultato fino al 2040, si evidenzia come l'uso dei farmaci per tali patologie consente un risparmio per la spesa socio-sanitaria nel suo complesso pari allo 0,4% del Pil nel 2005, che sale fino all'1,3% nel 2040. Sono i dati forniti da Farmindustria nel corso dell'assemblea annuale, che quest'anno si svolge a L'Aquila. L'uso corretto dei farmaci e dei vaccini, ricorda Farmindustria, genera significativi risparmi rendendo non necessari interventi chirurgici; accorciando i tempi di ospedalizzazione o evitando il ricovero ospedaliero (un giorno in ospedale, circa 600 euro, costa piu' di tre anni di assistenza farmaceutica convenzionata, 188 euro per anno, e piu' dell'intero ciclo vaccinale fino ai 14 anni di eta' previsto dai Livelli essenziali di assistenza, Lea); rallentando la degenerazione o attenuando la sintomatologia di alcune malattie tipiche dell'invecchiamento o riducendo il rischio di malattie invalidanti (la degenerazione delle patologie cardiovascolari e' la causa piu' frequente di pensioni di invalidita', con il 31,2% dei casi). I vaccini in particolare fanno rima con prevenzione: un euro per una vaccinazione puo' equivalere a 24 euro per curare chi si ammala. In Italia la spesa pubblica per la prevenzione e' ancora inferiore a quella della media dei partner europei (meno dell'1% rispetto al 2,4% nell'Ue). Il settore dei vaccini in Italia riveste grande importanza anche dal punto di vista industriale: gli addetti in Ricerca e Produzione superano il 65% del totale (piu' del 10% in R&S) e, dal 2000 al 2008, le esportazioni di vaccini per uso umano sono cresciute complessivamente del 171% (+13,3% all'anno), rispetto al 40% dell'export totale dell'economia italiana, determinando nel 2008 un saldo positivo nei conti con l'estero.
(http://salute.agi.it)

Si parla di dati, di risparmio ma alla fine mi sa che poco cambia. Poi penso che comunque i medici non facilitano i risparmi perchè se abbiamo mal di gola e andiamo dal medico ci prescive 3 farmaci quando magari ne basterebbe uno..a me è capitato. I veri problemi della sanità sono ben altri. Ai tempi di mia nonna le farmacie non erano tante come oggi ma con i rimedi naturali riuscivano a curarsi lo stesso.. non voglio dire che i farmaci non servono, in certi casi aiutano ma cerchiamo di non esserne troppo dipendenti. Ogni tanto proviamo a chiedere ai vecchi (che sanno tante cose) come stare meglio senza farmaci, così risparmiamo noi. Ad esempio, quando avevo il raffreddore mia nonna mi ha consigliato di fare inalazioni con il caffè per liberare il naso, l ho fatto e ha funzionato. Ovviamente queste sono piccole cose che si possono fare quando si hanno piccoli disturbi, in altri casi (più gravi) è meglio rivolgersi al medico, possibilmente di fiducia. La sanità dovrebbe però pensare a controllare di più i medici e a garantire meglio le cure e i ricoveri alle persone che hanno bisogno.

lunedì 8 giugno 2009

Cibi Sani?


Pesticidi, l'Sos di Legambiente "Solo 1 frutto su due è privo di residui".


Peggiora il livello di salubrità dell’ortofrutta italiana che vede aumentare i residui di fitofarmaci. Nel rapporto ‘Pesticidi nel piatto’ di Legambiente, sono 109 su 8.764 i campioni risultati irregolari, pari all’1,2% del totale, in leggero aumento rispetto al 2008 (+1%). Su 2.410 campioni (il 27,5%) è stata rilevata la presenza di uno o più residui.
La frutta, mele e agrumi in testa, si riconferma quale categoria “più inquinata”, con un aumento, rispetto all’anno scorso, delle irregolarità. Infatti, su 3.507 campioni di frutta, 81 (il 2,3%) sono irregolari con residui al di sopra dei limiti di legge (+ 0,7% rispetto al 2008). I campioni di frutta regolari con uno o più di un residui chimici risultano pari al 43,9%.
“Quindi - sottolinea l’associazione ambientalista - solo un frutto su due (il 53,8% per la precisione) che arriva sulle nostre tavole è privo di residui chimici”.A fronte di una evidente diminuzione dei campioni analizzati, quasi 1.300 in meno rispetto all’anno scorso, fa notare Legambiente, si riscontra un “seppur lieve incremento dei campioni irregolari per concentrazioni troppo elevate di residui di agrofarmaci rispetto ai limiti stabili dalla legge”.
Tra le alte percentuali registrate tra i campioni di prodotti derivati contaminati da più principi attivi contemporaneamente (19,5%), Legambiente segnala i vini: su 639 campioni analizzati, 191 presentano uno o più residui. Alcuni composti chimici, come il Procimidone (possibile cancerogeno secondo l’Epa, l’Agenzia americana per la protezione ambientale), si ritrovano sia nell’uva che nel suo derivato.
Tra i campioni da record per presenza di sostanze chimiche, un campione di uva analizzato in Sicilia con ben 9 diverse sostanze chimiche; un campione sempre di uva, analizzato in Puglia, contaminato da 7 diversi residui; una mela analizzata in Campania con lo stesso quantitativo di residui. E ancora, due campioni di fragole analizzate in Puglia rispettivamente con 6 e 4 differenti residui chimici. Tra le verdure spicca un peperone analizzato in Sicilia con 7 diversi principi attivi e un campione di pomodori analizzato dai laboratori campani, contaminato da 4 diverse sostanze chimiche.
I dati del rapporto Pesticidi nel piatto 2009 di Legambiente sono stati presentati oggi (05/06/2009) a Roma, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato Francesco Ferrante, responsabile agricoltura dell’associazione, Antonio Longo, presidente del Movimento difesa del cittadino e Francesco Panella, presidente UNAApi (associazione nazionale apicoltori) (tratto da quoditiano.net)


Non è la prima volta che parlo del cibo nel mio blog e di quanto sia dannoso senza che noi neanche ci rendiamo conto. Infatti compriamo tranquilli senza pensare che quello che poi mangiamo può crearci problemi di salute. L’altra volta avevo esposto il problema dei cibi confezionati che di solito compriamo senza leggerne gli ingredienti. Stavolta Legambiente ci parla della frutta e ci apre gli occhi sui pesticidi. In effetti se ci pensiamo le carote stragiganti e tutta quella frutta bella colorata come è possibile? Se qualcuno ha un terreno e degli alberi di frutto e non usa pesticidi (come mio padre) si rende conto che non è frutta naturale. Perché la frutta naturale non cresce gigante, matura in tempi lunghi e secondo stagioni, ci sono frutti che si possono mangiare tutto l’anno e frutti che puoi mangiare solo in determinati mesi.. il biologico purtroppo è considerato poco produttivo e i guadagni non sono tanti, perciò si ricorre ai pesticidi o altro per assicurarsi la bella cassetta piena di frutta che però il produttore non mangerà mai..mica scemo. La mangiamo noi perché di qualcosa dobbiamo pur cibarci e fiduciosi nel prossimo compriamo questi bei prodotti che girano nei mercati e nei negozi. Io sono una persona molto fissata con l’igiene e la frutta la lavo con bicarbonato e non la mangio mai con la buccia, ma a poco serve se è trattata. Per fortuna i miei hanno un terreno e a mio padre piace avere un orto. Così molti prodotti non li devo comprare, prezzemolo, cipolla, aglio ecc. e varia frutta, nella mia tavola ho quasi tutto e capita che a volte mi trovo il vermetto che mi saluta quando apro una pera o un albicocca :-) ma anche questa è natura. Il sapore di certo non è come la frutta comprata e almeno so che non mi nuoce alla salute, però in tanti non hanno la mia stessa possibilità perciò un consiglio che do è di comprare biologico. La differenza si nota. Qui in Sardegna d’estate (ma penso un po’ dappertutto) chi ha frutteti e orti mette i propri prodotti fuori dalla porta di casa, bancarella fai da te, e a volte sento che le persone si lamentano per i prezzi un po’ alti, però di sicuro io preferirei spendere in più e mangiare sano che spendere meno e mangiare male.

lunedì 18 maggio 2009

POVERTÀ/ Vivono in auto a Milano: trovata una casa per madre e figlia malata


Questa sarà l'ultima notte che passeranno in macchina. Domani mattina Sonia (32 anni) e la sua bambina di sei anni e mezzo, da tempo malata di un cancro raro (tumore di Wilms) avranno una casa a Milano. Madre e figlia finora vivevano in auto ma adesso, grazie all'intervento dell' Aler, Azienda lombarda edilizia residenziale, potranno stare in un bilocale arredato in locazione temporanea destinato all'assistenza di malati gravi. Domani alle 12, in via Pietro da Cortona, la donna riceverà le chiavi dell'appartamento, che si trova poco distante dall'Istituto dei tumori. Gli oggetti di immediato bisogno e la spesa di generi di prima necessità sono stati forniti dall'Aler. La donna si era ritrovata senza casa dopo la fine della relazione con il suo compagno. Da allora era stata ospite, insieme a sua figlia, di amici e conoscenti fin quando aveva deciso di dormire con la bambina in una Fiat Punto parcheggiata a Quarto Oggiaro, nella periferia nord di Milano. La mattina la donna, che non lavora, accompagnava la figlia a scuola e, ogni tre settimane, a fare la chemioterapia all'Istituto dei tumori. (fonte:ilsussidiario.net)

E' bello che hanno trovato persone che si sono attivate per aiutarle. Tante volte ne abbiamo intorno persone povere e si pensa solo di volerle aiutare ma non si fa quasi nulla. Spero tanto che questo serva come primo passo e che ne seguano tanti altri, purtroppo l'indice di povertà aumenta. Basta poco a far del bene e io sono convinta che è sempre ricompensato. Nel mio possibile cerco di essere sempre d'aiuto, e ho trovato molte volte aiuto negli altri anche se non tutti. Ci sono stati quelli che mi hanno voltato le spalle, ma le persone importanti mi hanno dato un appoggio quando ne avevo bisogno.
Inoltre essere di aiuto mi ha sempre portato un sorriso, vedere una persona stare bene grazie a me, mi riempe il cuore di gioia. Grande conforto mi ha fatto l'appoggio che l'Abruzzo ha ricevuto dopo il terremoto. Anche in questo caso spero che non ci si dimentichi di loro. Hanno ancora bisogno d'aiuto. L'Italia non va a gonfie vele economicamente e politicamente, ma in quanto a solidarietà siamo forti. Non perdiamo questa grande qualità.

venerdì 15 maggio 2009

Proteste a Napoli

NAPOLI (Reuters) - Un autobus bruciato da un gruppo di persone incappucciate e un tentativo di occupazione della sede del Pdl che si è concluso con la denuncia di otto persone. Questo il bilancio di una mattinata di protesta a Napoli, che faceva perno su una dimostrazione dei disoccupati organizzati per le vie del centro.
L'autobus del trasporto pubblico è stato dato alle fiamme in piazza Carlo III da parte di un gruppo di circa quattro persone con il volto coperto, che hanno fatto scendere i passeggeri prima di cospargere il mezzo di benzina, come ha detto la polizia.
Le prime indagini puntano al movimento dei disoccupati organizzati che hanno oggi dimostrato poco lontano.
Sempre in mattinata, un altro gruppo ha fatto irruzione nella sede del Partito della libertà, in piazza Bovio. Sul posto sono arrivati gli agenti del reparto mobile della polizia che hanno identificato e denunciato otto persone, dopo averle portate in questura. (fonte:it.reuters.com)

Non approvo le proteste che sfociano in queste violenze. ma almeno hanno avuto il "buon senso" di far scendere le persone e non far del male a nessuno, anche perchè non c'era nessun motivo. Penso inoltre che proteste del genere non siano il miglior modo di farsi sentire, perchè con questi atti non stai chiedendo ma stai mettendo in risalto violenza che porta, da parte di chi dovrebbe star a sentire, risentimento. Per cui credo sia meglio evitare irruzioni e falò, sarebbe bene alzare la voce fino a sgolarsi che bruciare dei beni pubblici PAGATI DA NOI!

mercoledì 13 maggio 2009

Fiera Internazionale del libro 2009

Dal 14 al 18 maggio
Fiera Internazionale del Libro di Torino 2009Al via l'evento letterario ed editoriale piu' importante d'Italia

Attesissima da tutti gli appassionati di letteratura, ma non solo, ritorna anche quest’anno la Fiera Internazionale del Libro di Torino, ospitata nei padiglioni del Lingotto Fiere fino a lunedì 18 maggio, indiscutibilmente uno degli eventi culturali più importanti d’Italia. Per l’edizione 2009 sono in programma tantissimi eventi e ancor più saranno gli ospiti, che allieteranno le giornate dei visitatori. Per cinque giorni Torino sarà interamente dedicata al libro e alla cultura. Non solo il Lingotto sarà preso d’assalto da editori, autori e visitatori di ogni genere, ma molti eventi saranno ospitati al di fuori dei padiglioni della fiera, dando vita e colore all’intera città. Numerosissimi gli autori italiani e stranieri che saranno presenti per presentare le loro opere o per discutere su grandi temi letterari e di attualità. Fra gli autori italiani a mero titolo esemplificativo si ricordano Alberto Bevilacqua, Valerio Massimo Manfredi, Giorgio Faletti e Antonio Scurati, mentre fra i grandi nomi stranieri si possono ricordare Salman Rushdie, David Grossman e il poeta franco siriano Adonis. Come tutti gli anni saranno molti anche gli incontri dedicati ai bambini e ai ragazzi. Infatti, nell’area Bookstock Village, interamente dedicata a loro, anche i giovani e i giovanissimi potranno prendere parte a laboratori di scrittura e di disegno, a letture e rappresentazioni. In particolare, astronomi, fisici, astronauti, biologi e filosofi si alterneranno per parlare di scienza. Dai confini dell’universo alla costruzione di organi di ricambio, dallo sviluppo di aerei avveniristici alla scoperta del mistero e della creatività. Gli adulti, invece, avranno modo di partecipare a convegni e presentazioni di libri, spettacoli e mostre, o anche solo di godersi l’immensa esposizione di opere. Oltre che i grandi stand delle case editrici molto conosciute, si consiglia agli appassionati più curiosi, di fare un giro fra le novità imprenditoriali. Saranno presenti in fiera editori giovani, molti raccolti nell’Incubatore, l’area riservata alle case editrici nate da meno di ventiquattro mesi, dove si potranno trovare specialità e volumi di nicchia particolarmente interessanti. Per consultare il programma: www.fieralibro.it Fiera Internazionale del Libro di Torino 2009 Dal 14 al 18 maggio Torino Lingotto Fiere Orari: giovedì, domenica e lunedì dalle 10 alle 22, venerdì e sabato dalle 10 alle 23 Ingresso: intero euro 8,00, ridotto per ragazzi euro 6,00 Arianna Marini (www.voceditalia.it)

Per fortuna esiste. Oggigiorno che i libri sono poco apprezzati è bene che ci sia questo evento. Per chi come me piace leggere è un evento da non perdere.

Soda caustica al posto dell'acqua....

E' successo nel bar sottostante il palazzo di giustizia
Soda caustica al posto dell'acqua, grave il procuratore capo di Frosinone
Per Margherita Gerunda gravi ustioni alla bocca e alla faringe. Trasferita in elicottero a Roma

FROSINONE - Grave incidente per il procuratore capo della repubblica di Frosinone, Margherita Gerunda: è in gravi condizioni per danni all'esofago dopo aver ingerito soda caustica, servitale per errore in un bar dentro un bicchiere che avrebbe dovuto contenere acqua naturale.
L'alto magistrato era nel bar sottostante il palazzo di giustizia quando ha bevuto il liquido. Si sarebbe trattato di un momento di distrazione di uno degli addetti al bancone. Sull'episodio stanno indagano gli uomini della questura della squadra mobile di Frosinone. Per Gerunda gravi ustioni alla bocca e alla faringe, e l'immediato trasferimento in elicottero a Roma. Ispettori della Asl di Frosinone hanno preso in consegna la bottiglia dalla quale è stato versato il liquido per stabilire il contenuto della bottiglia, il tipo di sostanza e in che percentuale l'eventuale liquido tossico fosse presente nell'acqua bevuta dal magistrato.
«Il procuratore è entrato nel bar per la solita colazione mattutina, ha chiesto un cappuccino e un bicchiere d'acqua per poter prendere la solita pasticca. Ha bevuto un sorso d'acqua ed è stramazzata a terra, priva di sensi e ha iniziato a perdere sangue dalla bocca». Questo il drammatico racconto di una delle persone presenti nel bar. «La titolare del bar che era dietro la cassa ha immediatamente compreso che qualcosa di molto grave doveva essere accaduto. In maniera fulminea ha messo un dito nel bicchiere e successivamente se lo è passato sulle labbra. Anche lei è rimasta ustionata». (dal sito del corriere della sera)

Ogni volta che sento queste notizie rabbrividisco. Quando vado al bar non prendo mai nulla che non sia confezionato e pure di quelle cose ho paura.. Si, sono una che ha poca fiducia e queste notizie mi provocano ancora più diffidenza nei baristi. Mi chiedo come questo sia possibile. Come si può servire della soda caustica così senza accorgersene. Probabile che non avrò mai risposta e ogni risposta che potrei ricevere non sarà mai abbastanza per farmi capire. Dò un consiglio, visto che questi tempi sono diventati assurdi, prendiamoci il buon vizio di portarci una bottiglietta d'acqua da casa, almeno sappiamo cosa stiamo bevendo, acqua, semplice acqua che ci disseterà e non ci porterà ustioni.. con rispetto ai baristi che devono lavorare, ma prego di fare più attenzione a quello che fanno.

sabato 9 maggio 2009

Discorso del Presidente della Repubblica ai giovani.

Il presidente e i giovani di Maristella Iervasi
«Andate e fate votare. La campanga elettorale per le europee non deve essere immiserita dalle polemiche e dalle contrapposizioni politiche interne». Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano fa un appello ai giovani nel corso della Festa dell’Europa nella piazza del Campidoglio. Marcella, Sara, Laura e Francesco, tutti universitari, poco prima avevano posto quattro domande al Capo dello Stato. Quesiti incentrati sugli strumenti adatti per una integrazione culturale europea, la meritocrazia e la fuga dei cervelli all’estero come questione sociale. Napolitano ha sottolineato che «L’Europa è nata subito dopo la Seconda Guerra Mondiale per consolidare la pace nel continente e la riconciliazione tra le nazioni», precisando che «poi si è realizzata sui temi economici e non è cresciuta come momento di unità politica», perchè è mancato «l’accrescimento culturale». Così ha detto agli studenti: «I giovani come voi che hanno 18 anni il 6 e 7 giugno prossimo devono andare a votare e invitare ad andare alle urne. Nel frattempo, dovete chiedere a tutti i candidati che cosa hanno in mente di fare per l’Europa e l’Italia in Europa».Secondo il Capo dello Stato, non bisogna lasciare «l’Europa solo ai politici». Se teniamo che l’Europa faccia ulteriori passi avanti per contare nel mondo come soggetto politico, «occorre un moto di partecipazione più ampio: delle istituzioni, dell’opionione pubblica, del mondo della cultura».Agli universitari che hanno posto domande sul futuro occupazionale e sulle fughe all’estero, il presidente Napolitano ha ribadito che il tema della formazione professionale «è fondamentale: non si arrivi alla conclusione che non serva a niente. Più ci saranno in Europa politiche comuni, per la ricerca scientifica e tecnologica e per lo sviluppo economico - ha detto - più si daranno risposte alla collocazione dei giovani che studiano e cercano di inserirsi nel mondo del lavoro». Così ha ricordato l’«arricchimento» fornito dal progetto Erasmus e ha concluso dicendo: «Si è fatto parecchio per i programmi europei». Infine la meritocrazia, sull’esempio di Obama partendo dalla politica. Per Napolitano tutti devono essere messi alla pari, sulla base del merito. «Dobbiamo liberarci - ha concluso - dal ciclo infernale delle raccomandazioni, clientele e implorazioni». (dal sito www.unità.it)

Ci auguriamo tutti che davvero sia così.. complimeti al Presidente Napolitano, almeno lui riesce a fare sempre bei discorsi e soprattutto giusti, rispetto a politici che non sanno neanche parlare o fanno battute stupide.

ritornata

ciao a tutti, sono mancata un bel pò dal blog. Gli impegni mi hanno preso il tempo, ma non mi sono dimenticata del mio blog. Da oggi riprendo spero più frequentemente..

martedì 7 aprile 2009

Un pensiero per l'Abruzzo.

Ieri il terremoto nell’Aquila è stato sentito da tutti, abbiamo sentito quanta sofferenza ha causato questa tragedia. Si fa polemica, si cercano le colpe, io voglio solo unirmi al loro dramma e prego perché possano riuscire a superare questo brutto momento. Non mi dilungo perché non ho tante parole. Ieri non ho scritto perché non riuscivo. Comunque è bello sapere che tante persone offrono il loro aiuto, ne hanno tanto bisogno. Spero che si continui a ricordarsi di loro perchè hanno bisogno anche in futuro del sostegno di tutti per ricostrursi una nuova vita.

mercoledì 1 aprile 2009


Alimenti. Aranciate senza arancia…

La Legge Comunitaria prevede la possibilità di commercializzare bibite all'aroma di arancia senza l'obbligo del contenuto minimo del 12%.
Possibilità di vendere sul mercato bibite al gusto d'arancia senza neanche una minima percentuale di agrumi. La novità è prevista dal progetto di Legge Comunitaria che taglia l'obbligo del contenuto minimo del 12% di succo di agrumi previsto per queste bevande. Il Senato, nel recepire l'annuale Legge Comunitaria, ha infatti approvato l'art. 21 della legge che prevede la possibilità di commercializzare bibite con colore e aroma d'arancia pur essendo prive del vero succo d'agrume. Ora la legge dovrà essere ridiscussa alla Camera.
Per la Coldiretti, "la sostituzione del succo con aromi e coloranti non è solo un inganno per i consumatori ma pone seri dubbi sugli effetti per la salute considerato che molte di queste sostanze sono oggetto di studi e verifiche per il loro supposto effetto negativo sui bambini.
Per Adoc si tratta di una "decisione gravissima" che danneggia consumatori e Made in Italy. "Approvare il commercio di aranciate finte, prive di vero succo d'arancia, è gravissimo - dichiara Carlo Pileri, presidente dell'Adoc - i consumatori, soprattutto i più giovani, subiranno un gravissimo danno, sia economico che nutrizionale, si mette a rischio la salute e la qualità dell'alimentazione dei cittadini. Non solo, permettendo la messa in vendita di tali bibite, si crea un danno di centinaia di milioni di euro ai produttori di arance e al Made in Italy".
Trovo assurdo che si possa fare una legge che obbliga a fare dei cibi con sostanze che non hanno nulla a che fare con il cibo e sono dannose. Non si fa altro che ripetere che il cancro e il tumore sono causati anche da quello che mangiamo. Qui si vuole fare un aranciata senza arance… ma allora perché chiamarla aranciata?! Con questa crisi, in Sicilia che ci sono le arance e gli agrumi più buoni del nostro paese si fanno leggi del genere? Non sono esperta in economia ma penso che così si vada a creare un calo di acquisti negli agrumi.. io non capisco la motivazione di tale legge. La trovo stupida e inutile. Si fa gran parlare di obesità perché la gente non mangia frutta e verdura poi però esce la legge che vieta di usare la frutta. Ogni giorno chissà cosa tutto mangiamo, tra conservanti e coloranti. Io controllo spesso le etichette, e non ci trovo mai quello che dovrebbe avere..ad esempio un pacco di biscotti dovrebbe essere composto da farina, uova ecc. insomma gli ingredienti con cui tu li puoi fare in casa, invece no ci leggo conservanti, aromi, acidi e chi più ne ha più ne metta. Solo poche marche che qui non posso nominare (ad.es. la casetta in campagna in mezzo al grano..) fanno solo prodotti buoni e con gli ingredienti originali, ma potreste pensare che scrivono così ma poi chissà cosa ci mettono. Vi do ragione se la pensaste così perché pure a me è venuto un pensiero del genere.
Io mi auguro che invece di fare leggi inutili si pensi a farne intelligenti, cosa che purtroppo e soprattutto in Italia non avviene.

giovedì 26 marzo 2009

i "pianisti" hanno finito di suonare in camera...


ALLA CAMERA E' STATO MESSO LO "STOP AI PIANISTI".
Nelle operazioni di voto alla camera è stato attuato il sistema che prevede l'utilizzo delle impronte digitali. Infatti accadeva spesso che un deputato votava per più colleghi, da qui il soprannome "pianista", ma ora per ogni votazione servono le singole impronte digitali altrimenti il voto non è possibile effettuarlo.

Finalmente, speriamo che sia un sistema valido perchè chi vuole boicottare i sistemi trova sempre un modo, ci si augura di no. Era vergognoso che le votazioni in passato avvenivano per mezzo di poche persone che "allungavano" le mani. Il diritto di voto è per ogni singolo cittadino, che una persona voti per altre è innamissibile, soprattutto alla Camera. Almeno stavolta si è provveduto, e continuiamo a sperare che anche per altri problemi si pensi a una buona soluzione.

sabato 21 marzo 2009

In cento mila nel corteo a Napoli contro la mafia. Ha partecipato anche Saviano.

Più di centomila persone, secondo gli organizzatori, hanno sfilato in corteo oggi a Napoli per ricordare le vittime delle mafie e chiedere alle istituzioni di combattere la criminalità organizzata, che opprime soprattutto il Sud Italia.
E insieme a familiari delle vittime, magistrati e rappresentanti istituzionali è salito anche il giovane scrittore Roberto Saviano, sotto scorta dopo il successo del suo "Gomorra" è diventato un simbolo vivente della lotta alla camorra.
"Non girarsi dall'altra parte", "No alla legalità sostenibile che accetta mediazioni", erano alcuni dei messaggi gridati dai manifestanti.
Un monito era rivolto anche alle banche: "Cancellino le ipoteche presenti sul 36% dei beni confiscati alla camorra" ha detto don Ciotti, ricordando che i Comuni non riescono a farsene carico, col rischio che una " una volta messe all'asta tornano alle mafie".
Il corteo si è concluso in piazza del Plebiscito ed è stato marcato, così come l'inizio della manifestazione in piazza, dai nomi delle 900 vittime della mafia, alcuni letti anche da Saviano, acclamato dalla piazza .
Vittime che in molti casi non hanno ottenuto ancora giustizia e per le quali gli oltre 500 familiari presenti a Napoli chiedono anche verità.
Tra i magistrati, i rappresentanti delle istituzione e delle politica, anche Giancarlo Caselli, procuratore capo a Torino, secondo cui il disegno di legge del governo sulle intercettazioni, in discussione al Parlamento, rappresenta "un forte rischio per la sicurezza sociale".
"E' come dire a un medico di non usare Tac o risonanza magnetica perché sono invasive. Si sta dicendo alle forze dell'ordine di non utilizzare le intercettazioni, che sono come radiografie giudiziarie, perché sono troppo invasive. Chi chiede tolleranza zero e ronde sia coerente e non consenta che si tolgano le intercettazioni, che sono il baluardo per la tutela dei cittadini".

Quando leggo queste notizie penso che è rincuorante sapere che ci siano persone che abbiano ancora voglia di farsi sentire, senza creare disagi e problemi, solo “urlare” la rabbia e il dolore, in questo caso più che motivati, per i soprusi avuti.
La mafia è una piaga che purtroppo si porta avanti anche perché, come si legge nella notizia sopra, la gente tace e si fa usare. Secondo me la mafia conta proprio nel silenzio.
Eppure ci sono quelle persone come Saviano che hanno rinunciato a vivere in serenità (sapete che gira sempre scortato) per lottare. La parola, l’unica parola che combatte la mafia: LOTTARE. È difficile è vero, non penso sia semplice sopportare ingiustizie ogni giorno, vivere nella paura che in ogni istante ci può essere qualcuno in agguato che può farti del male e ucciderti o peggio ancora uccidere i tuoi cari, però ci sono le persone che non si lasciano vincere dalle paure, lottano. Lo Stato, per come la penso io, fa troppo poco. Non sta vicino alle vittime quanto dovrebbe. Addirittura se non ricordo male tempo fa volevano togliere i soldi alle vittime per dei tagli economici. Avevano fatto un intervista delle iene in merito.
Sono d’accordo con Giancarlo Caselli, le intercettazioni sono quelle che hanno portato tanti arresti, non buttiamo via anni di indagini e lasciamo che chi si impegna a combattere la mafia continui a farlo con ogni mezzo.
Nelle scuole, soprattutto in Calabria, Puglia, Sicilia, continuiamo a parlarne ai bambini, ai ragazzi (che sono quelli prescelti dalla mafia per “insegnarli” a unirsi a loro), che capiscano già da piccoli che la mafia è il peggiore dei mali. Che anche se si è poveri la mafia non fa guadagnare nulla di buono.
E alle persone che subiscono ingiustizie dalla mafia dico: l’unione fa la forza, per cui non pensiate che siete soli, parlatene non state in silenzio. Unitevi a chi non vuole vivere in un mondo dove la mafia fa da padrone.

lunedì 16 marzo 2009

Anoressia

Allarme Anoressia.
È prima causa di morte tra le giovani donne (12-25 anni)


È il killer numero uno delle giovani italiane di età comprese tra i 12 e i 25 anni: l'anoressia nervosa (associata alla bulimia) colpisce oggi 150-200 mila donne e rapprensenta un'emergenza socio-sanitaria. Da un convegno sui disturbi alimentari è emerso che: «I disturbi del comportamento alimentare sono patologie gravi, invalidanti e con elevato indice di mortalità» ha spiegato Roberto Ostuzzi, presidente della Sisdca, Società italiana per lo studio dei disturbi del comportamento alimentare. «La difficoltà di accettare una cura è uno dei più importanti fattori di cronicizzazione» di queste malattie, ha detto Ostuzzi. Proprio per questo, per garantire cure salvavita e continuità terapeutica, gli specialisti chiedono nuove modalità nella gestione dei Tso. Ma chi sono i soggetti più a rischio? Ragazzine che all'improvviso rinunciano al piatto di pasta, ma anche giovani donne trentenni alle prese con i problemi di casa e lavoro, «che cercano di controllare la precarietà di vita, privandosi del cibo». L'età delle vittime scende sempre di più. «Bambine di 10-12 anni, ma anche trentenni» ha detto Giovanni Spera, ordinario di endocrinologia e malattie metaboliche dell'Università Sapienza di Roma, «Non c'è più entusiasmo di fronte al piatto preferito, le bambine non aumentano di peso. Ecco i genitori devono fare attenzione a questi segni e allarmarsi, perchè questo problema se mal gestito può scivolare verso il disordine alimentare». Sotto accusa anche l'ossessione delle madri per i chili di troppo. «Vedere una mamma sempre a dieta, o che si lamenta del peso e non riesce a dimagrire, influisce sul modo delle bambine di pensare al proprio corpo».


Tante volte sento queste notizie e tante volte in giro vedo ragazze sempre più magre e sento i loro discorsi sul fisico perfetto. Io sono la prima a volere un bel fisico, chi non lo vorrebbe? Ma ho quei chili di troppo che mi “arrotondano” un po’. Sono troppo golosa per mettermi a dieta e il cibo mi piace troppo. Non riesco a non sorridere davanti a una bella torta farcita o una pasta al forno. L’importante è non esagerare, il grasso come sappiamo fa male. Però queste ragazzine hanno delle ossessioni, che se si considera la società in cui viviamo oggi hanno delle motivazioni. La vita dei ragazzi oggi non è semplice, a partire dalle famiglie che si ritrovano..mamme assenti, padri troppo impegnati, nessuno con cui sfogarsi o semplicemente parlare e allora restano gli amici “senza testa”, che sanno consigliare droghe o stupidaggini da fare per non annoiarsi. E la figura della donna mostrata oggi, super magra, le modelle che hanno solo le ossa, e le ragazzine che le invidiano senza capire che vita pessima fanno. La televisione non aiuta, soprattutto perché non da il giusto spazio a queste notizie. Se ne parla ma non mai abbastanza, si parla di più con le modelle che vengono interrogate sul loro metodo per restare magre..e queste dovrebbero essere le prime a consigliare che mangiare fa bene ma bisogna fare esercizio fisico per avere un bel fisico. Eccolo qua il segreto per tenersi in forma, niente di più, non ti togli il piacere dei bei pasticcini e l’esercizio fisico non serve solo a non prendere chili ma fa stare meglio in ogni caso. Io, da brava golosona, non riuscirei ad immaginare il mondo senza cioccolata, pasticceria, e tutte quelle cose buone da cucinare..ragazze mangiare è uno dei piaceri della vita e come tutte le cose basta non esagerare. Pensate a voi stesse e cercate di volervi bene, così come siete. Chi vuole bene, non vuole bene un corpo ma una persona che ha sentimenti, pensieri, carattere. E mamme ricordatevi che i figli vi prendono come esempi, non state a lamentarvi sui chili di troppo, mettetevi una tuta da ginnastica e andate in palestra con le vostre figlie e se proprio serve una dieta, non state a seguire diete rigorose che fanno solo venire più fame..mangiate come sempre ma senza esagerare, basta diminuire di pochi grammi le quantità di sempre..
La prima regola nella vita è volersi bene, accettarsi per come siamo, contare sulle nostre forze, solo così possiamo vivere bene con noi stessi e di conseguenza con gli altri.

domenica 8 marzo 2009

Festa della donna.


Auguri a tutte noi donne! Oggi la festa della donna, un giorno all'anno per ricordare che anche la donna conta e non esiste solo l'uomo nel mondo. Ma siamo proprio sicure che oggi ci teniamo a ricordare che il mondo è fatto di due persone, di ribadire che anche la donna ha diritti?? Di solito in questi ultimi anni questa festa per me ha perso la sua importanza. Le donne usano questa giornata per uscire da sole e andare a vedere uno strip di un tipo qualunque. Donne ricordiamo chi siamo, ricordiamo di donne che stanno peggio. Noi in italia abbiamo la possibilità di avere una vita, ma in altri stati questa possibilità è vietata per le donne, non possono neanche pensare una cosa simile. Questa giornata dovrebbe essere usata per ricordare, per parlare, per capire. Non sono femminista, per me siamo persone non esistono differenze di sesso, ma non sopporto che le donne dopo che fanno mille discorsi sul farsi valere come persone se ne vanno a vedere uno spogliarello di un uomo che aspetta questa giornata per farsi soldi e che delle donne poco gli importa. Senza l'uomo e la donna insieme non c'è vita, ognuno ha bisogno dell'altro, ma di solito ci dimentichiamo di questo particolare. Sono pochi gli uomini che ammettono l'intelligenza della donna e siamo definite il sesso debole, ma noi possiamo dimostrare che non è così..

lunedì 2 marzo 2009


Un asteroide nel suo percorso sfiora la terra. Dal 1973 nessun asteroide è passato così vicino al nostro pianeta.
Alle 14.44 del 2 marzo 2009 un asteroide di 40 metri di diametro ha sfiorato la terra alla distanza di 63.500 km. Nel 1973 invece un altro asteroide aveva distrutto in Siberia una foresta. Oggi il danno è stato evitato, ma se avesse toccato la terra i danni sarebbero stati simili a un’esplosione di 1000 bombe atomiche. L’asteroide è stato chiamato DD45 e gli scienziati hanno seguito tutto il suo percorso. Si dice che tra 20 anni ci sarà un nuovo asteroide che minaccerà la terra. Per ora pericolo scampato.

Che dire. Siamo ancora qui e sembra strano che tutto potrebbe finire per una pietra gigantesca che in un secondo può provocare una catastrofe così grande. Questa notizia mi fa pensare alcune cose.
Penso che se l’asteroide non ha messo fine al mondo, forse dovremmo pensare un attimo alle nostre vite. Ne abbiamo una su questa terra, non sprechiamola. Usiamo ogni secondo per fare cose belle, per amare, per emozionarci, per rialzarsi quando siamo a terra, per vivere in pieno quanto siamo in possibilità di fare.
L’asteroide ci mette un secondo a mettere fine a tutto, l’uomo invece con l’inquinamento, la creazione di armi, la guerra e la violenza di certo non aiuta la terra a continuare a vivere, e anche se ci impiega più tempo porta ad una fine lenta e sofferta. Ma per fortuna non siamo tutti propensi alla cattiveria e tanti amano l’ambiente, una buona vita sociale, e cercano di migliorare la vita su questa terra.
Ho pensato che se il telegiornale dava una notizia che più o meno faceva così:”un asteroide cadrà sulla terra. Non si può rimediare. La vita sulla terra finirà”..ognuno di noi cosa avrebbe fatto sapendo che sarebbe morto? Io penso che avrei fatto quello che ritengo più importante per me. Stare vicino alle persone che voglio bene e passare una giornata serena, perché amo la vita. Ma avrei anche voluto che non finisse tutto in quel momento avrei voluto che la vita continuasse, promettendomi di migliorarmi e fare sempre meglio nel resto dei miei giorni. Eppure se ci pensate, ogni giorno al nostro risveglio possiamo sempre avere la possibilità di fare qualcosa di migliore. In effetti basta solo volerlo, penso che la volontà sia la forza di ogni persona (volere è potere).
Ma perché solo quando siamo vicini alla morte pensiamo che potremmo far meglio? Pensiamoci sempre, la terra è un bellissimo dono, la vita lo stesso, facciamo che ogni giorno ci sia qualcosa di bello, anche se non abbiamo un motivo. Amiamo la nostra vita non buttiamola via.

martedì 24 febbraio 2009

sanremo 2009

Anche quest’anno si è svolto il festival di Sanremo tra critiche e approvazioni, come sempre. Questa edizione (59esima) è stata vinta come ormai sapete da Marco Carta. Ho letto molti commenti in merito, la gran parte dei sardi sono contenti molti altri invece dicono che la vittoria non era meritata perché non è bravo come cantante e che ha vinto grazie al televoto solo perché le ragazzine lo hanno votato. Io sinceramente non capisco se erano commenti per troppa gelosia o semplicemente perché non piace Marco Carta.
Io sono sarda e sono contenta che un sardo ha vinto Sanremo, però sono sincera non mi aspettavo che vinceva, e personalmente mi piaceva Povia. La canzone di Marco Carta è carina però troppo banale, quella di Povia invece ha un racconto, uno stralcio di verità che molti non vogliono vedere e capire. Non era assolutamente contro gli omosessuali (il testo dice “non è una guarigione ne una malattia”). Però se il pubblico ha scelto Marco Carta perché bisogna per forza dire che non lo meritava? O dire che il televoto va abolito? Ognuno ha i suoi gusti ma con questo non trovo giusto dare addosso a un vincitore che non piace. Marco Carta ha iniziato la sua carriera da cantante, è partito da Amici ed è stato premiato anche li, un cantante deve piacere al pubblico per poter lavorare e se ha vinto delle edizioni così importanti significa che in lui qualcosa che piace c’è. Io gli auguro buona fortuna per la sua carriera, non solo perché è un conterraneo ma anche perché è un ragazzo con tanta voglia di realizzarsi.

sabato 21 febbraio 2009

i tempi di oggi.



ROMA (21 febbraio) - Il ministro Maroni cita i City angels di Milano per descrivere le sue ronde, il punto più controverso del decreto-legge anti-stupro appena licenziato dal Consiglio dei ministri. Spiega che i volontari, utilizzati dai sindaci e registrati dai prefetti, saranno prevalentemente ex poliziotti, carabinieri e appartenenti delle forze armate («che sanno quello che fanno»), muniti di telefonini e radio rice-trasmittenti per segnalare situazioni di pericolo e di disagio. Sarà necessario un decreto ministeriale per renderli operativi. In serata, pur se in modo ufficioso, il Viminale ha chiarito che il via libera alle ronde non sarà immediato, ma avverrà dopo la conversione in legge del provvedimento e l'emanazione di un successivo decreto ministeriale. Le stesse fonti hanno sottolineato come la norma sia stata modificata proprio su richiesta del Quirinale. Il ministro assicura che le ronde non avranno alcun ruolo di supplenza nei confronti delle forze dell’ordine, ma tutti i sindacati di polizia hanno immediatamente bersagliato di critiche la norma istitutiva («Le ronde sono inutili e pericolose, aggraveranno il nostro lavoro»). Anche l’Associazione nazionale magistrati e quella degli avvocati penalisti sono molto critiche («È fuori dalla Costituzione»)nei confronti di tutto il provvedimento.


Questi ultimi anni stiamo andando sempre peggio. Stupri, mancanza del lavoro, prezzi sempre più alti, stipendi che non bastano più, e chi più ne ha più ne metta. Leggi che ci sostengono non ce ne sono.. provvedimenti giusti e legali nemmeno.. allora rimaniamo noi. Le ronde secondo me sono una buona idea. Visto che soldi per polizia e carabienieri "sembrano" mancare....perchè chi si sente di dare una mano d'aiuto deve essere ostacolato? Sinceramente l'italia e i suoi governi non li ho mai capiti. Non ho grandi competenze in merito, giudico da cittadina come tante altre persone che vivono in questo paese. Mi sembra che ogni buona iniziativa sia sempre bloccata o per ragioni burocratiche o per ragioni "incomprensibili". Però spero sempre che nessuno si arrenda mai, che ci siano sempre persone che facciano sentire la propria voce. Non lasciamoci mai dare il silenzio. Osiamo sempre perchè se lasciamo andare le cose che non vanno bene senza fare nulla sarà sempre peggio. Vado un attimo fuori dal discorso per dire che, le parole di benigni a sanremo avevo un grande significato, che forse non tutti hanno compreso. Non erano semplici battute per ridere, l'umorismo c'era ovviamente, ma era una grande riflessione sull'operato del nostro governo. Ecco persone come lui che vengono sempre criticate, perchè dicono che facciano uso dello spettacolo per parlare di politica, io mi auguro che non manchino mai. almeno lui ha il coraggio di affrontare le critiche. E visto che spesso le notizie dei giornali e dei tg non sono sempre reali, soprattuto se parlano di politica, almeno benigni ha sfruttato l'occasione di sanremo per dire la verità. Bravo Benigni.

domenica 8 febbraio 2009

UN REGALO SPECIALE.


San Valentino: i fioristi contro l'Unicef
(ANSA) - TORINO, 5 FEB - Fiori a San Valentino? Si', grazie. L'associazione dei fioristi torinesi aderente all'Ascom si ribella alla campagna promossa dall'Unicef. L'agenzia Onu in occasione della Festa degli Innamorati si affida allo slogan 'Rose rosse? No grazie. A San Valentino quest'anno regala qualcosa di speciale alla persona amata'. Fra i regali suggeriti ci sono coperte di lana e alimenti terapeutici per bambini dei paesi in via di sviluppo.
© Ansa


Io trovo che lo slogan dell’Unicef non sia sbagliato. Ogni hanno il giorno di San Valentino, come del resto tutte le feste, è all’insegna del consumismo. Tra cioccolatini, pupazzetti e altro, andiamo a spendere per dei regali che il giorno dopo chi lo riceve lo ha già riposto in un angolo per poi dimenticarsene. San Valentino si festeggia per ricordare l’amore, ma anche chi si vuole bene. Ecco, allora perché non voler bene il mondo e pensare anche a chi non conosciamo e ha bisogno di un aiuto? Non dico che un fiore non sia un bel regalo, ma dopo una settimana circa si secca e finisce nel cestino. Un aiuto al prossimo invece non muore, chi lo riceve se lo ricorderà per sempre. L’italia è sempre pronta a donare al prossimo, si vede nelle donazioni a Telethon, trenta ore per la vita, ecc.. È una cosa che mi piace di più del mio paese. L’italia è amata anche per la nostra generosità. Naturalmente la prima regola da seguire è fare attenzione, ci sono tante associazioni che si offrono di gestire le donazioni, ma non tutte hanno il senso dell’umanitario, ci sono quelle persone che non si fanno scrupoli a usare i problemi degli altri per specularci sopra e intascarsi i soldi, con quale coraggio non lo so. Queste persone non capiscono quanto è disgustoso sfruttare i gravi problemi delle persone che sono in attesa di una mano per rialzarsi, in attesa di avere quella possibilità che a tutti dovrebbe essere concessa cioè poter vivere con dignità.
L’Unicef di sicuro ha dimostrato la sua competenza e professionalità nell’aiutare i bisognosi. Si è conquistata la fiducia, come altre associazioni molto importanti che ogni giorno si impegnano nel promuovere iniziative e fare in modo che le donazioni arrivano ai veri destinatari.
Continuiamo a sostenere queste iniziative. Continuiamo ad aiutarci a vicenda perché per cambiare le cose serve la forza di ognuno di noi, uniti insieme.
Con le donazioni regaliamo anche un sorriso e in questi tempi non c’è niente di meglio che riuscire a sorridere.

sabato 7 febbraio 2009

I COLORI FANNO STARE MEGLIO.


La rivista "Science" ha pubblicato uno studio, svolto da ricercatori dell'University of British Columbia, in Canada, che conferma come gli stimoli visivi e cromatici siano in grado di condizionare le nostre prestazioni cognitive. Se cercate concentrazione, arredate il vostro ufficio di rosso. Se volete aggiungere alla vostra vita un pizzico di fantasia, puntate allora sul blu. Si è sempre detto che il nostro cervello è sensibile ai colori che abbiamo intorno e che reagisce diversamente a seconda dell'ambiente in cui ci troviamo.
Juliet Zhu, autrice principale della ricerca, spiega che già altri studi avevano evidenziato un collegamento fra i colori dell’ambiente e migliori performance cognitive, ma fino ad oggi non si era riusciti a capire se a dare una marcia in più alla nostra mente fosse il blu o il rosso.
Gli studiosi canadesi hanno analizzato il rapporto tra cervello e colori su 600 volontari tra il 2007 e il 2008, con una serie di test cognitivi focalizzati o sulla creatività o sull’attenzione.
Le variazioni nei risultati dei test dipendono da stimoli inconsci che i colori rosso e blu trasmettono al cervello, il fatto che siamo abituati ad associare il rosso al semaforo che indica lo stop e la correzione degli errori con la matita rossa ci spinge ad essere più cauti, quindi ci porta a svolgere compiti che richiedono attenzione e precisione.
Il blu invece è il colore del mare e del cielo che ci sprona alla creatività, alla poesia e alla fantasia.




Che dire, io adoro tutti i colori, non solo il rosso e il blu. E penso che sia molto bello poter essere circondati da un ambiente colorato, soprattutto quando siamo giù di morale. Pensiamo agli ospedali. Sempre bianchi o grigi, è tristissimo starci perché si sta male ma credo che un pizzico di colore non guasterebbe. Non dico che sia una grande cosa però una stanza di un ospedale con un pizzico di colore anche negli arredamenti da un altro effetto. Ahimè, la sanità oggi ci preoccupa per ben altro che i colori degli arredamenti o dei muri. Allora almeno nella nostra casa, il nostro piccolo nido, cerchiamo di farci avvolgere dai colori che ci piacciono di più, così che un sorriso ci venga spontaneo e ci faccia trascorrere meglio la giornata.

venerdì 6 febbraio 2009

LASCIAMO CHE I BAMBINI VIVANO DA BAMBINI.


E' un errore definire 'genio' un bambino
(ANSA) - ROMA, 5 FEB - 'Parlare di geni quando ci si riferisce a bambini e' prematuro e dannoso per il bambino stesso', sostiene la psicologa Anna Maria Roncoroni.La dottoressa spiega che con quella definizione 'il bambino si crea aspettative eccessive e pretende sempre di piu' da se stesso, rendendo a volte difficile accettare la frustrazione, l'errore e le difficolta' che la vita pone davanti a ognuno di noi'. E conclude: 'Il termine piu' corretto per definire i bambini con doti particolari e' 'plusdotati'.
© Ansa

Oggi si cerca sempre di trovare il particolare, qualcosa che affascini, che lasci senza parole.. I bambini sono quelli che spesso sono sotto pressione perché i genitori e maestri vorrebbero dei bambini “geni” capaci di comprendere tutto e fare cose strabilianti. A me piace pensare a dei bambini che giocano spensierati, in un parcogiochi dove regna il sorriso e il divertimento. Non stiamo dietro ai termini da dare a un bambino che ha doti particolari..lasciamoli vivere, giocare, sognare. Non c’è cosa più bella che essere bambini, quando cresciamo perdiamo quella visione della realtà senza problemi dove tutto è un gioco. Ricordo una storia di un bambino, voleva solo essere un bambino come tanti altri ma il padre voleva un “piccolo genio”, magari per poter dire con fierezza “quanto è bravo mio figlio, non trovate?è un genio” , e lo faceva studiare così tanto che quando a scuola non sapeva una domanda del maestro scoppiava a piangere. Il padre con il tempo ha preteso che arrivasse all’università secondo un programma di studi non scelto da lui, è qui che quel bambino ormai cresciuto se n è andato di casa, lasciando gli studi e trovando finalmente il coraggio di ribellarsi. Ora vive la sua vita, ma l’infanzia non potrà riaverla. I nostri figli non devono essere quello che noi vogliamo ma quello che loro vogliono essere. Lasciamoli vivere la loro vita. Se hanno delle doti le coltiveranno da soli, a loro piacimento, ogni cosa ha il suo tempo.


ciao a tutti! oggi ho creato il mio primissimo blog.. spero non sia un disastro..con il tempo cercherò di migliorarmi. non riuscivo a decidermi su cosa scrivere. allora ho pensato di iniziare con un articolo che ho trovato in internet. parla del mio cantante preferito. lo ascolto da bambina, avevo dodici anni quando ho sentito la sua prima canzone. seguo le sue interviste e i suoi concerti. mi piace sempre di più, trovo che sia una persona semplice e sincera. so che non può piacere a tutti ma spero che nessuno me ne voglia se oggi pubblico questa notizia.
Lorenzo Cherubini, cantante, poeta, ognuno lo descrive a suo modo, per me le sue canzoni sono inni alla vita, quella piena di emozioni, sentimenti e sorrisi che molti giovani (per fortuna non tutti) purtroppo in questo secolo hanno perso.


Jovanotti: debutto col botto sui palchi USA
Alla sua prima nella Grande Mela Lorenzo fa già sold out, costringendo i promoter al bis

La ribalta newyorchese, per ogni artista, è la prova finale, il traguardo di una carriera. Uno speciale esame di maturità: farcela lì significa farcela ovunque. Da Vinicio Capossela a Carmen Consoli, passando per gli Afterhours, sono tanti gli artisti italiani che negli ultimi anni si sono confrontati con il pubblico della Grande Mela, uscendone vincitori. Logico, quindi, che la tappa fosse obbligata anche per Lorenzo, che oltreoceano è conosciuto come l'"Italy’s premier singer and songwriter". A guardare i dati del botteghino, però, si potrebbe dire che Jovanotti - l'esame di maturità - l'abbia già passato: delle due date in programma, in programma i prossimi 18 e 19 febbraio rispettivamente all'Highline Ballroom e al Poisson Rouge di Manhattan, la prima è già andata sold-out. E chissà che anche la seconda - aggiunta dopo il tutto esaurito alla prima - non faccia segnare un altro record, costringendo gli organizzatori ad arricchire ulteriormente il calendario americano di Lorenzo...