sabato 9 maggio 2009

Discorso del Presidente della Repubblica ai giovani.

Il presidente e i giovani di Maristella Iervasi
«Andate e fate votare. La campanga elettorale per le europee non deve essere immiserita dalle polemiche e dalle contrapposizioni politiche interne». Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano fa un appello ai giovani nel corso della Festa dell’Europa nella piazza del Campidoglio. Marcella, Sara, Laura e Francesco, tutti universitari, poco prima avevano posto quattro domande al Capo dello Stato. Quesiti incentrati sugli strumenti adatti per una integrazione culturale europea, la meritocrazia e la fuga dei cervelli all’estero come questione sociale. Napolitano ha sottolineato che «L’Europa è nata subito dopo la Seconda Guerra Mondiale per consolidare la pace nel continente e la riconciliazione tra le nazioni», precisando che «poi si è realizzata sui temi economici e non è cresciuta come momento di unità politica», perchè è mancato «l’accrescimento culturale». Così ha detto agli studenti: «I giovani come voi che hanno 18 anni il 6 e 7 giugno prossimo devono andare a votare e invitare ad andare alle urne. Nel frattempo, dovete chiedere a tutti i candidati che cosa hanno in mente di fare per l’Europa e l’Italia in Europa».Secondo il Capo dello Stato, non bisogna lasciare «l’Europa solo ai politici». Se teniamo che l’Europa faccia ulteriori passi avanti per contare nel mondo come soggetto politico, «occorre un moto di partecipazione più ampio: delle istituzioni, dell’opionione pubblica, del mondo della cultura».Agli universitari che hanno posto domande sul futuro occupazionale e sulle fughe all’estero, il presidente Napolitano ha ribadito che il tema della formazione professionale «è fondamentale: non si arrivi alla conclusione che non serva a niente. Più ci saranno in Europa politiche comuni, per la ricerca scientifica e tecnologica e per lo sviluppo economico - ha detto - più si daranno risposte alla collocazione dei giovani che studiano e cercano di inserirsi nel mondo del lavoro». Così ha ricordato l’«arricchimento» fornito dal progetto Erasmus e ha concluso dicendo: «Si è fatto parecchio per i programmi europei». Infine la meritocrazia, sull’esempio di Obama partendo dalla politica. Per Napolitano tutti devono essere messi alla pari, sulla base del merito. «Dobbiamo liberarci - ha concluso - dal ciclo infernale delle raccomandazioni, clientele e implorazioni». (dal sito www.unità.it)

Ci auguriamo tutti che davvero sia così.. complimeti al Presidente Napolitano, almeno lui riesce a fare sempre bei discorsi e soprattutto giusti, rispetto a politici che non sanno neanche parlare o fanno battute stupide.

Nessun commento:

Posta un commento