giovedì 23 aprile 2015

La ragione non sta da nessuna parte e in tutti.


Un lupo e un agnello, spinti dalla sete, si ritrovarono a bere nello stesso ruscello. Il lupo era più a monte, mentre l'agnello beveva a una certa distanza, verso valle. La fame però spinse il lupo ad attaccar briga e allora disse: "Perché osi intorbidarmi l'acqua?"
L'agnello tremando rispose: "Come posso fare questo se l'acqua scorre da te a me?"
"E' vero, ma tu sei mesi fa mi hai insultato con brutte parole".
"Impossibile, sei mesi fa non ero ancora nato".
"Allora" riprese il lupo "fu certamente tuo padre a rivolgermi tutte quelle villanie". Quindi saltò addosso all'agnello e se lo mangiò.

Questi giorni si parla molto delle tantissime persone morte in mare, e il discorso sugli emigrati, di cui spesso si discute, è tornato sulla bocca di tutti. Ogni giorno sbarcano sulle nostre coste italiane tanti immigrati, però quando muoiono ci rendiamo conto nei discorsi della gente quanto razzismo abbia creato lo Stato. Si, perchè se qualcuno ha colpa di questo sono le istituzioni, italiane e non. Le colpe le hanno le persone che vivono solo per fare guerre e violenza ogni giorno, costringendo tutte quelle persone a scappare per cercare una vita migliore, ma le colpe stanno anche in uno Stato che non riesce a regolare questi flussi, che non capisce che un paese pieno di propri cittadini che hanno bisogno non si può occupare interamente di stranieri dimenticando la priorità dei cittadini. Ma alla fine non è una questione di colpe, è una catena che non funziona perchè come al solito c'è sempre qualcuno che se ne approfitta di questa povera gente per fare i loro luridi traffici.

E' anche vero che un povero riesce a capire più di un'altra persona benestante, perchè chi non ha nulla e certe cose le ha già passate riesce a capire perchè queste persone cercano uno spiraglio di vita in quelle barche. Ognuno vuole le sue ragioni, ma qui di ragione c'è solo il diritto della vita delle persone. Nessuno dice che queste persone siano tutte oneste ma di sicuro sono vite umane, e negare un aiuto non è giusto. Lo sbaglio sta nell'organizzazione corrotta che c'è dietro i loro viaggi e nella sistemazione dopo il loro arrivo, ma questo è un altro discorso. Sono tanti i discorsi da affrontare: lo Stato che non ha più dignità di fare una giusta e sana politica, le persone che sono troppo povere e si danno addosso per un pezzo di pane in più e l'amore e il rispetto per il prossimo che ormai non ricorda più nessuno, che però che vorremo sempre dagli altri. E' una catena che non funzionerà mai perchè invece di provare a risolvere siamo sempre pronti solo a parlare e a non fare nessuna azione veramente concreta per aiutare tutti, italiani e stranieri, che stanno vivendo nella fame.

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